Inaugurato il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ivrea (Guarda il video)

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IVREA – «Voglio immaginare questa inaugurazione come un primo momento di rilancio della Sanità eporediese, non tanto quella rappresentata dagli operatori che in questi anni di disagi hanno continuato a lavorare con dedizione, ma quella delle strutture.» Così il Sindaco di Ivrea, Carlo Della Pepa, ha parlato del nuovo Pronto Soccorso inaugurato nel primo pomeriggio di ieri, venerdì 1° febbraio, alla presenza del Direttore Generale Flavio Boraso, del Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, di tanti Sindaci a dimostrare l’importanza del nosocomio per il territorio. Un cantiere aperto da diversi anni, quasi cinque: «Quattro dei quali – ha sottolineato il primo cittadino – hanno visto alternare tra loro Direttori Generali e Commissari, a dimostrare le vicissitudini della sanità in questi anni. Il Dea è un primo passo, a cui seguirà la Ginecologia, l’Emodinamica, l’Utic (Unità Terapia Intensiva Coronarica), il tanto sospirato Poliambulatorio.» Era il 1750 quando con un Decreto Regio venne istituito ad Ivrea un ospedale con 10 posti letto; agli anni ’50 va ricondotta la sua ricostruzione, che potè contare sulla partecipazione dell’intera collettività. «Per la ricostruzione – ha continuato Della Pepa – i soldi furono in parte statali, ma la maggior parte devoluti dagli operai con un’ora di lavoro al mese, raddoppiati dalle aziende, e duplicati dalla Olivetti. All’epoca il nuovo ospedale venne definito uno tra i più innovativi d’Italia.» E sulla struttura che negli anni ha visto perdere punti in graduatoria, il Sindaco ha concluso: «Oggi, in questo luogo, vogliamo riconfermare il diritto dei cittadini ad una sanità pubblica, rendendo questo ospedale al passo con i tempi.»
Un ospedale che serve un territorio vasto, che dopo anni di sofferenza, potrà contare su locali adeguati. Il nuovo pronto soccorso, costato all’Asl circa 2 milioni di euro, sarà operativo a partire da lunedì 4 febbraio. Occupa una superficie di quasi 900 metri quadrati e può contare su 2 sale di attesa (una per il pre-triage e l’altra per il post triage), 3 sale mediche, 1 sala per le emergenze, 4 locali destinati all’osservazione breve, 3 studi medici, una segreteria, la cucinetta di reparto, i servizi igienici del personale, depositi.
Per il Direttore Generale Flavio Boraso, un buon esempio di volontà ed efficacia di un percorso che, ha evidenziato, «abbiamo voluto concretizzare nel più breve tempo possibile, dando un’accelerata ai lavori, anche se la volontà era quella di riuscire ad inaugurare il Dea entro dicembre», per i 260 anni dell’Ospedale di Ivrea (1752-2012) ed i 100 anni dalla nascita dell’Ing. Dino Olivetti (1912-2012) a cui è stato intitolato. «Con questa struttura che può contare su locali adeguati, accuratezza nei colori e negli arredi, diamo il prestigio adeguato all’Ospedale, essendo il Pronto Soccorso la prima trincea di un nosocomio, dove si vive l’emergenza, l’ansia ed il nervosismo di chi è colto dal dramma. Un modo per rispondere in maniera adeguata agli utenti.» Ed un ringraziamento è andato anche al Presidente della Regione Cota, che si è impegnato a seguire questo percorso di miglioramento. Un discorso meno istituzionale il suo, più rivolto alla riforma sanitaria in atto. «Quello di oggi rappresenta un passaggio importante per Ivrea ed il territorio – ha detto Cota – che si inserisce perfettamente nella nostra idea di ospedali in rete, cioè un sistema diffuso capillarmente con strutture che sappiano interfacciarsi tra loro a seconda delle tipologie di cura. È giusto il diritto ad una sanità pubblica all’interno delle strutture ospedaliere, ma è giusto anche un altro diritto: avere una sanità moderna a seconda delle esigenze del cittadino.» Non più, dunque, l’ospedale come punto centrale di riferimento per la persona. «Il Piemonte – ha continuato il Governatore – ha bisogno di avere meno ospedali, ma necessita di avere una sanità di base diffusa in maniera più capillare sul territorio.» Ambulatori di base che siano, cioè, aperti tutto il giorno, dalle 8 della mattina alle 8 di sera, dove il medico sia in grado di visitare, fare esami e visite specialistiche; e poi c’è bisogno di più posti per la riabilitazione e la lungo degenza. Lo sguardo alla riforma sanitaria e la necessità di avere risorse per fare investimenti. Inevitabile il riferimento al continuo taglio di fondi da parte del Governo centrale, senza i quali, ha concluso il Governatore, «possiamo anche accorpare gli ospedali ma non siamo in grado di andare oltre, e di dare le risposte necessarie al futuro della nostra sanità.» Per Cota occorrono investimenti mirati e programmati «necessari per dare risposte positive ai cittadini.»
Karen Orfanelli

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