Interrogazione sulla concessione gratuita del Teatro

SAN GIORGIO – L’utilizzo del Teatro Comunale cittadino al centro di una interrogazione presentata al sindaco Massimo Arri dal gruppo consiliare “Solidarietà e partecipazione”, a firma dei consiglieri Meotto e Comoglio, circa le tariffe da applicare per l’uso della struttura. “A partire dalla delibera n. 18 del Consiglio Comunale del 31/03/1994 all’ultima della Giunta Comunale n 20 del 28/02/2012 – sottolineano i due consiglieri – è sempre previsto il pagamento di un corrispettivo per gruppi, persone e associazioni non sangiorgesi. Chiediamo pertanto come il Sindaco giustifichi di aver concesso l’autorizzazione all’utilizzo del Teatro Comunale dietro corresponsione di euro zero. Il riferimento è ad alcune richieste datate 2010-2011 pervenute dall’Ufficio Segreteria Consigliere Regionale Tentoni aventi per oggetto: “Richiesta utilizzo Teatrino Civico Comunale” per la presentazione di un non meglio precisato «gruppo di riflessione politica». Potendo eventualmente considerare la domanda come effettuata da un sangiorgese, ma privato cittadino, doveva comunque essere applicata la tariffa prevista rispettivamente dalle delibere di Giunta n. 25 del 17/02/2010 e n. 14 del 08/02/2011 per i privati cittadini. Chiediamo inoltre al Primo cittadino come giustifichi la concessione all’utilizzo del Teatro stesso, a titolo gratuito al Gruppo Consigliare “Il Popolo della Libertà” del Consiglio Regionale del Piemonte nel giorno 28.03.2012, come da richiesta pervenuta tramite il Consigliere Regionale Roberto Tentoni. Al di là della legittimità delle suddette concessioni autorizzative, che ci riserviamo di sottoporre all’esame dei superiori organi di controllo, rimaniamo comunque “sbalorditi e amareggiati” per la leggerezza con la quale i Regolamenti di questo Comune vengano sistematicamente disattesi dagli stessi amministratori.”
All’interrogazione la risposta del Sindaco secondo cui la facoltà di concedere a titolo gratuito una struttura comunale, nel caso specifico il Teatro, spetta alla Giunta. “Tutte e tre le concessioni all’utilizzo del Teatro comunale – ha sottolineato Arri – sono avvenute sulla scorta di altrettante richieste formulate dal Gruppo Consiliare “Il Popolo della Libertà” del Consiglio Regionale del Piemonte su carta intestata del Gruppo. Non si tratta quindi affatto della richiesta di un singolo cittadino e neppure di un “non meglio precisato gruppo di riflessione politica”, come sostenuto in modo falso ed errato dagli interroganti, ma da una struttura ufficiale del Consiglio Regionale del Piemonte, come sono appunto i Gruppi Consiliari. La concessione a titolo gratuito di spazi comunali ai partiti, ai gruppi politici, ai sindacati, è basata su una consuetudine di lunga data propria dell’Amministrazione; una linea di comportamento adottata, cioè, da tutte le Giunte che si sono succedute alla guida di San Giorgio, sia quando le richieste hanno riguardato spazi chiusi (teatro, salone, sala consigliare), che aperti (vie, piazze). In questo ultimo caso non è stato richiesto il pagamento del plateatico, tanto che si trattasse di iniziative locali, quanto di manifestazioni organizzate ad un livello superiore. Così rimarrà fino a che questa Amministrazione sarà in carica, indipendentemente dal colore politico del richiedente. Del contenuto e del tono dell’interrogazione dei due consiglieri non possiamo, peraltro dirci (per usare termini citati nell’interrogazione stessa) – “sbalorditi ed amareggiati”, avendone ben compreso la intrinseca vergognosa coerenza con un modo di intendere i rapporti politici in ambito amministrativo ispirato al livore ed alla malmostosa e reiterata ricerca di occasioni di scontro costruite ad arte.
Quanto all’affermazione secondo cui “ i Regolamenti di questo Comune vengono sistematicamente disattesi dagli stessi Amministratori”, invitiamo gli interroganti a chiarire a cosa si riferiscano in modo specifico e, in particolare, a cosa faccia riferimento l’avverbio ”sistematicamente”. In caso contrario il Sindaco e la Giunta si riterranno liberi di tutelare la propria onorabilità e di difendere la trasparenza dei propri comportamenti amministrativi nelle sedi opportune.”

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