Liberi di cambiare il futuro

di Karen Orfanelli – 14/06/212

IVREA – “Per lo straordinario impegno profuso a favore dei più deboli, in particolare dei giovani carcerati e tossicodipendenti, con l’obiettivo di operare per il loro pieno recupero sociale. La testimonianza e l’azione continua contro ogni forma di illegalità costituisce un esempio per tutti i cittadini. Un impegno concreto ma anche educativo, particolarmente indirizzato verso i più giovani per lo sviluppo di una formazione civica e sociale e per l’affermazione nel nostro paese di una cultura della legalità.” Con questa motivazione, è stata conferita ieri mattina, dal Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Perinetti, la cittadinanza onoraria della Città di Ivrea a don Luigi Ciotti, in una Sala Dorata, in Municipio, dove tanti sono stati gli applausi al termine della cerimonia conclusiva del progetto “Il testimone ai testimoni”. Applausi che hanno seguito la consegna del premio “Campione nella vita” a Marilena Poli. «Il giusto riconoscimento – ha sottolineato con gioia e commozione, don Ciotti – ad una donna di questa terra che si è fatta moltiplicatrice di coscienza, impegno, responsabilità.» Ma nel cuore di don Ciotti un’altra “M” accompagna quella di Marilena nella giornata di festa: quella di Marianna che, ha aggiunto, «ha partecipato ai nostri percorsi nelle scuole e poi improvvisamente a 10 anni se ne è andata alla vigilia di una giornata come quella di oggi e che non dobbiamo dimenticare. Poi una terza “M” quella di “Melissa”. A Brindisi sono arrivato poche ore dopo la tragedia, in una scuola dove Libera porta avanti i suoi percorsi, in un paese, Mesagne, dove abbiamo beni confiscati alla mafia e aperto cooperative che danno dignità e libertà a tanti giovani. Il modo di rendere vive le persone che si sono spese, ed hanno perso la vita è di impegnare la nostra vita. Nelle nostre città, oggi lasciatemi dire nella mia città di Ivrea, al di la dei momenti di festa, quando si cammina per le strade si colgono volti, che magari con lo sforzo, cercano di coprire ferite, fragilità, dolore. È stato bello questa mattina vedere Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Vigili Urbani camminare e correre insieme per la legalità; a loro la nostra riconoscenza perché sono impegnati a portare un contributo nella lotta alla violenza criminale, per la legalità, nel costruire percorsi che diano dignità e libertà a tutte le persone.»
Nelle parole di don Ciotti, quel colpo d’occhio meraviglioso nel vedere lungo la Dora, tanti bambini, e ragazzi camminare insieme. Poi il grande grazie allo storico Capitano della Coppa Davis, Victor Crotta, anch’egli cittadino di Ivrea che, con umiltà, è stata l’anima di questo percorso. «Quei 90mila ragazzi che hanno negli anni partecipato al progetto ricordato portano il seme di questo cammino, attraverso gli incontri nelle scuole e i tanti momenti che hanno certamente scavato nelle coscienze. Oggi c’è stato un grande “Noi”, che ha camminato per le strade di Ivrea, e non un cammino solitario; un “Noi” che vince se fatto di umiltà.»
A colpire don Ciotti le tante scritte riportate sulle magliette indossate dai bambini, dove a prevalere erano valori importanti come continuità, condivisione, rispetto, regole e quella “A” di LiberA, cambiata in “I”. «Sì – ha concluso don Ciotti – Liberi di cambiare il futuro. Auguro ad Ivrea di essere sempre più capace di vivere “insieme”, piuttosto che vivere “accanto” e insieme di recuperare i valori sociali e relazionali.»
E con emozione e affetto ha, aggiunto: «Il 7 luglio è San Savino, che oggi diventa anche il Patrono della mia Città.»
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