“L’Officina delle Idee e del Pensiero” si schiera con il Pdl; cala il silenzio sul Fiscal Compact

RIVAROLO – «L’Associazione Officina delle Idee e del Pensiero, in queste elezioni, ha deciso di schierarsi con il Pdl.» Ad affermarlo è stato Fabrizio Bertot, ex Sindaco di Rivarolo e Presidente del sodalizio culturale, durante il convegno che si è svolto ieri sera presso la sala Lux (con pochissima gente), intitolato “Dove metto la matita?”. Relatori della serata, moderata da Beppe Fossati, Direttore di Torino Cronaca, Mino Giachino (ex Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti del Governo Berlusconi), Andrea Fluttero (Senatore Pdl e ex Sindaco di Chivasso) e Osvaldo Napoli (Deputato Pdl e ex Sindaco di Giaveno).
«L’Italia, vista la crisi, è da ricostruire – ha proseguito Bertot – così come si deve ricostruire il centro destra nazionale. Siamo stufi delle risse, quindi questa sera parleremo di programmi.»
«La crisi che stiamo vivendo è peggiore di quella del 1929 – ha aggiunto Mino Giachino, prendendo la parola – per uscirne è necessario diminuire i costi nell’energia, nei trasporti, nella Pubblica Amministrazione e nel debito pubblico, per alleggerirsi e correre più veloci.»
Andrea Fluttero ha sottolineato la necessità di pensare e parlare con calma: «Capisco la rabbia della gente, e anche la politica deve capirla, perché se la gente è arrabbiata è perché nella politica qualcosa non va, vero però che in televisione si vede soltanto il peggio della politica, ma esiste anche quella buona, perché il Governo di centro destra ha fatto anche cose positive.»
«La gavetta nelle amministrazioni locali è fondamentale – è stato il commento di Osvaldo Napoli – perché ti permette di ascoltare e capire. Inoltre se si ha la capacità di creare reddito, si viene votati a vita.»
Il poco pubblico presente in sala, non era però tutto a favore del Pdl. Un gruppetto di lavoratori Asa, ha chiesto, ad esempio, a Osvaldo Napoli perché erano stati ricevuti a Roma, visto che lui si era appena dichiarato presente sul territorio piemontese, e perché non era stato fatto nulla dopo quell’incontro. Evasiva la risposta dell’Onorevole, che ha addotto al fatto di non ricordare nulla di quell’episodio, e che in quanto ad Asa «la situazione è complicata – ha detto – e non entro nel merito delle scelte degli Amministratori locali.»
Un uomo tra il pubblico ha chiesto la parola durante il momento dedicato alle domande: «Sono molto deluso – ha dichiarato – voi parlate di ridurre le tasse, rilanciare l’economia e l’occupazione, e dite che Monti ha esagerato con l’austerità e che non sapevate che il Governo Tecnico avrebbe combinato questo. Ma qualcuno di voi non ha votato l’aumento delle tasse? Forza, alzate la mano. Qualcuno di voi si è opposto alla votazione del Fiscal Compact durante il Governo Monti? Certo che no, e neanche ne parlate. Sono davvero deluso.»
Il Fiscal Compact (Trattato sulla Stabilità, sul Coordinamento e sulla Governance nell’Unione Europea), prevede, tra le altre cose, l’inserimento nella Costituzione, del pareggio di bilancio e l’obbligo per i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del Pil di rientrare al disotto di questa soglia entro 20 anni, a un ritmo pari a un ventesimo dell’eccedenza in ciascuna annualità. Il che significa maggiore austerità, ancora tagli (sanità, istruzione, assistenza…ossia i settori già colpiti dalla spending review), e minor crescita. Sicuramente una misura che renderà difficile il compito di governare a chiunque vincerà le elezioni.

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