L’ultimo saluto della Sala Rossa a Giovanni Porcellana

TORINO – Si è svolta ieri mattina a Palazzo Civico la commemorazione funebre di Giovanni Porcellana, sindaco di Torino nel 1970-1973, deceduto mercoledì scorso.
Primo ad intervenire, il Presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris che, nel ricordare Porcellana, ne ha tracciato una breve biografia.
Attualmente presidente della Fondazione “Carlo Donat Cattin”, Porcellana aderisce in gioventù alla Democrazia Cristiana e dopo la Prima Repubblica, milita prima nel Partito popolare e poi nella Margherita. Eletto più volte alla Camera dei deputati, la sua carriera politica è indissolubilmente legata al Comune di Torino: entra la prima volta come Consigliere nel 1960 e vi rimane fino al 2001, ricoprendo più volte la carica di assessore, vicesindaco e capogruppo in Sala Rossa. Tra il luglio del 1970 e l’aprile del 1973, ricopre la carica di Sindaco.
«Ha sempre preferito il pacato ragionamento alla polemica ed è sempre stato animato dalla volontà di confrontarsi con i problemi dei suoi concittadini, riuscendo a migliorare la qualità della vita di migliaia di persone nei quartieri periferici e a ridurre le tensioni sociali – ha ricordato ancora Ferraris – Ricordo con particolare ammirazione il suo impegno per l’edilizia popolare e l’estensione dei servizi alle fasce meno agiate della popolazione: scuole, reti idriche, gestione dei rifiuti e trasporti sono solo alcuni degli aspetti di cui Porcellana si è occupato per dare vita alle periferie e non rendere Torino divisa tra cittadini di serie A e di serie B. Chi lo ha conosciuto personalmente – ha concluso il Presidente del Consiglio comunale – ne ricorda il rigore, l’onestà e la sobrietà con cui ha affrontato la sua vita privata e politica, la sua profonda fede cristiana e l’attenzione al movimento cattolico e alla sua presenza nella società italiana ed europea. I suoi valori rappresentano un’eredità indelebile e resteranno un esempio per tutti noi.»

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