Meeting 2013: dall’Atlantico agli Urali, dalla crisi alla ripresa

RIMINI – Una delle mostre più importanti del Meeting 2013 è intitolata “Un Europa unita, dall’Atlantico agli Urali”. Nei diversi pannelli e nei numerosi video sono raccontati piccoli semi di un nuovo modo di vedere e vivere l’Europa, una nuova casa per milioni di persone che vivono tra loro in pace. Uno di questi piccoli semi è il Meeting per l’amicizia tra i popoli in corso presso la fiera di Rimini dal 18 al 24 agosto.
Non pensiamo nemmeno, così presi dai nostri problemi, del dono della pace ricevuto in questi settant’anni: mai l’Europa aveva visto un così lungo periodo di pacificazione. L’Europa attuale sembra però soffrire di inedia, di una mancanza di voglia di vivere e di costruire cose nuove. Il professore Alexandr Filonenko, docente di filosofia all’università di Char’kov in Ucraina, ha indicato in una sua relazione la necessità di ridare un volto alle persone. È stato molto interessante l’intervento del presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz nel corso dell’incontro “Europa dei popoli, Europa degli stati?”, tenuto insieme al neo ministro portoghese Luis Miguel Maduro. Nel suo intervento il prof. Schulz ha richiamato la necessità di passare dai soli concetti di austerità e tagli dei bilanci alla cooperazione e alla solidarietà. Schulz ha indicato come strada da perseguire quella  della sussidiarietà, via che i padri fondatori dell’Europa (Adenauer, Schuman e De Gasperi) hanno suggerito fin dalla fondazione della Comunità’ del carbone dell’acciaio negli anni ’50. Sempre Schulz ha detto: “negli ultimi cinque anni le parole maggiormente associate all’Unione Europea sono state crisi, disoccupazione e austerità. L’Europa è vista come il malato del mondo globale. Dobbiamo ritrovare il senso profondo del nostro progetto comune, l’orgoglio delle nostre idee e la forza della nostra Unione. Per arrivarci  abbiamo bisogno di un rilancio dell’Europa dei cittadini, non dei governi. Il Parlamento europeo è al centro di questo progetto per garantire democrazia, legittimità e unità alla nostra Europa”.
Proprio la parola sussidiarietà può essere considerata come l’innesco per un nuovo slancio verso l’unità europea.
La Compagnia delle Opere (CdO) da anni lavora proprio per portare il concetto di sussidiarietà nella cosa pubblica, in modo da contrastare il concetto del “proprio tornaconto” o quello della “indignazione”,  che sembrano essere invece gli unici criteri di riuscita in politica. Il professor Schulz si è soffermato a lungo con il presidente della CdO Bernard Scholz proprio di fronte allo stand “Agorà” della CdO, dove il 21 agosto si stava svolgendo un incontro del professor Filonenko con Cristiana Poggio, vice presidente della Fondazione “Piazza dei Mestieri”, una scuola professionale di Torino che insegna a molti ragazzi a fare il panettiere, il birraio o la parrucchiera. Non è sufficiente parlare di rilancio del lavoro, bisogna prima educare al lavoro in quanto è il lavoro stesso a dare dignità all’uomo. La Poggio ha portato diversi esempi di ragazzini scapestrati che hanno imparato un lavoro guardando prima di tutto alla passione dei maestri che avevano di fronte, ad esempio, nel far lievitare il pane o nel far fermentare l’orzo per creare una buona birra artigianale.
L’attività della CdO è anch’essa un piccolo seme, ma è dai piccoli semi che nascono grandi alberi. Negli anni passati a San Giorgio Canavese si sono tenute alcune edizioni della “Winter School”, una scuola di formazione politica organizzata dalla CdO piemontese, proprio per insegnare ai futuri amministratori degli enti locali, ai politici o a semplici cittadini che la sussidiarietà è l’unico modo per uscire dalla crisi che ci attanaglia: chissà se prima o poi questo importante evento non ritornerà in Canavese.  
Claudia Leone

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