Nasce l’Associazione Culturale “Carta di Chivasso”

CHIVASSO – Si chiama “Associazione Culturale Carta di Chivasso” ed è nata con l’obiettivo di divulgare le idee, i principi e i contenuti della “Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, sottoscritta il 19 dicembre del 1943, nel pieno della tragedia della seconda guerra mondiale, a conclusione di un convegno clandestino che si tenne a Chivasso, Emile Chanoux, Ernesto Page, Gustavo Malan, Giorgio Peyronel, M.A. Rollier, Osvaldo Coisson. Questa dichiarazione è stata poi universalmente conosciuta come “Carta di Chivasso”. E proprio a questo documento, ed all’attualità dei suoi contenuti, si sono richiamati i promotori dell’iniziativa, che ha preso il via il 19 dicembre scorso, al Centro Otelli di via Paleologi. Luogo e data scelti non sono casuali:  il 19 dicembre era il cinquantanovesimo anniversario della sottoscrizione della Dichiarazione e il Centro Otelli si trova a poche decine di metri da dove si tenne il primo dei convegni clandestini che portarono poi alla Carta. A promuovere la nascita dell’Associazione, che è assolutamente apartitica, è stato il Movimento Progetto Piemonte (che nel suo Statuto si richiama esplicitamente alla Dichiarazione) ma vi è stata l’adesione anche di cittadini provenienti da diverse località del Piemonte.  La riunione ha visto anche l’elezione del presidente nella persona di Massimo Iaretti, consigliere comunale di Parella, e di due consiglieri che dovranno gestire la prima fase di crescita dell’Associazione, Luigi D’Alessandro di Verolengo che si occupera dell’organizzazione e Michelangelo Bocchio di Torrazza che avrà il ruolo di referente culturale. “È nostra intenzione avviare una serie di iniziative – ha sottolineato Massimo Iaretti – rivolte non solo alla cittadinanza di Chivasso ma dell’intero territorio regionale, per fare conoscere, sotto l’aspetto storico e culturale questo documento che è molto attuale quando parla di autonomia politico – amministrative, autonomie culturali e scolastiche, autonomie economiche. Per raggiungere questo obiettivo intendiamo avviare un percorso di incontri, dibattiti, convegni, seminari, ed è nostra intenzione coinvolgere le amministrazioni locali e quelle scolastiche, in modo da arrivare al termine  di questo cammino lungo un anno il 19 dicembre del 2013, quando ricorreranno i sessant’anni dalla sottoscrizione di questo storico documento. E’ anche allo studio la realizzazione di un supporto multimediale che possa rimanere come traccia dell’attività che verrà svolta, tutta su base volontaristica.” L’iniziativa intende avere un valore prettamente culturale ed è finalizzata ad una operazione di recupero della memoria di una parte importante della storia recente piemontese (ma non solo) che altrimenti rischia di rimanere nel dimenticatoio collettivo, mentre i suoi valori democratici sono tuttora attuali.

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