Presentato da Coldiretti il documento “La Montagna vuole vivere”

TORINO – È stato presentato ieri il documento di Coldiretti Piemonte dal titolo “La Montagna vuole vivere” presso la sede di Piazza San Carlo a Torino, presente una numerosa delegazione di margari e di dirigenti delle Federazioni provinciali di Asti, Torino, Novara e Cuneo.
La sintesi del documento è nelle parole di Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte: «La montagna non è un problema ma una risorsa non solo per l’agricoltura ma per l’intera società. Abbiamo la necessità che il territorio venga maggiormente tutelato e che si ponga fine alle speculazioni in atto sull’affitto degli alpeggi in occasione delle modifiche alla Pac.»
Giovanni Fina segretario dell’Associazioni Regionali margari cuole rivendicare «la necessità dei servizi al territorio. Nelle nostre malghe salgono oltre 600 famiglie piemontesi che attraverso la pratica casearia e la conservazione dei pascoli garantiscono la biodiversità, le tipicità e le tradizioni nei vari processi di trasformazione. Non possiamo tollerare che enti e istituzioni ci complichino l’operatività con continui balzelli.»
Secondo Sergio Barone, vice Presidente di Coldiretti Torino, «la montagna oggi è vissuta oltrechè dai margari nel periodo estivo da, famiglie di agricoltori che combattono con le loro imprese una quotidiana battaglia per debellare l’eccessivo carico burocratico cui sono sottoposti. Questo genera difficoltà operative e costi che non si riescono più a sopportare in questi anni difficili per la nostra economia.»
Ha chiuso i lavori Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Piemonte, affermando che  «il documento sarà ora presentato ai massimi esponenti della regione Piemonte ed inviato a livello nazionale ad un tavolo di lavoro dove si cercheranno con celerità le risposte ai problemi sollevati perchè le imprese di montagna e più in generale la gente non possono più attendere.»
Era presente anche una delegazione dell’Uncem, guidata dal consigliere Roberto Colombero: «Ringraziamo Coldiretti per il documento elaborato nel quale ci riconosciamo pienamente. Aggiungiamo anche la nostra battaglia per la modifica della legge elettorale che tende a dare rappresentatività nelle istituzioni con rappresentanti eletti, al territorio e non solamente come avviene ora, privilegiando la densità della popolazione.»

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