Regione: la maggioranza si spacca sull’Emodinamica

TORINO – La razionalizzazione dei laboratori di emodinamica sul territorio piemontese, secondo quanto richiesto dal Piano sociosanitario e dalle disposizioni nazionali, è stata presentata oggi in Aula dall’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, sulla base delle indicazioni emerse dal gruppo di lavoro di 14 cardiologi nell’ambito dell’Aress. La razionalizzazione verrà poi illustrata in IV Commissione prima della definizione di una delibera di Giunta.
La revisione prevede una graduale riduzione dei laboratori di emodinamica con un primo passaggio dagli attuali 21 a 17.
Per la federazione 1 si passerebbe da quattro laboratori (2 presso l’azienda ospedaliera Città della Salute, presidio Molinette, 1 a Moncalieri e 1 alla casa di cura Cellini di Torino) a due laboratori, per la federazione 2 si passerebbe da 4 (ospedale San Giovanni Bosco, Maria Vittoria, ospedale di Ciriè e casa cura villa Maria Pia) a 3, per la federazione 3 si ridurrebbero da 3 (Mauriziano, San Luigi e Rivoli) a 2 centri, per la federazione 4 (dotata di 4 emodinamiche presso l’ospedale di Novara, Vercelli, Biella e la casa di cura San Gaudenzio di Novara), si prevede invece l’aggiunta di un laboratorio a Domodossola, considerando la difficile geografia del territorio. Per la federazione 5 si passerebbe da 3 (ospedale di Cuneo, Savigliano e Alba) a 2, con la proposta di due centri e solo successivamente uno nel costruendo ospedale di Verduno, infine per la federazione 6 si prevede di mantenere i due centri pubblici (presso l’ospedale di Alessandria e quello di Asti), mentre l’attività della casa di cura Città di Alessandria, collegata alla presenza dell’attività di cardiochirurgia accreditata, sarà valutata successivamente in base alla revisione della rete cardiochirurgica.
La decisione ha suscitato un vivo dibattito, al quale hanno partecipato consiglieri di entrambi gli schieramenti contestando non l’obiettivo della razionalizzazione ma i criteri utilizzati che porterebbero alla chiusura di alcuni centri di eccellenza con un elevato numero di interventi. I consiglieri hanno inoltre sollecitato l’assessore alla Sanità ad ascoltare le loro posizioni prima di passare ad importanti attuazioni del Piano sociosanitario.
Alcuni esponenti del Pdl e del Pd hanno ribadito la necessità che qualsiasi riforma anche in sanità sia perseguita senza dimenticare la ricerca del consenso e la condivisione delle scelte, tenendo in debito conto la voce dei consiglieri e auspicando che la IV Commissione torni a essere luogo di confronto. .
L’Idv ha criticato la non chiarezza dei metodi di scelta dei cardiologi a cui affidare la proposta di riordino delle emodinamiche e così il Movimento 5 Stelle, che ha apprezzato la volontà di razionalizzazione ma a patto che si garantiscano tutti i servizi in modo omogeneo sul territorio.
Progett’azione ha invece affermato l’urgenza di abbandonare i campanilismi e di adeguarsi alle linee nazionali, chiedendo però che si valuti attentamente se i nuovi accorpamenti saranno in grado di fronteggiare un numero crescente di interventi.
La Lega Nord ha infine riconosciuto la necessità di un dibattito serio, chiedendo di riportare l’intera discussione in Commissione.
Sul tema sono stati votati e approvati quattro ordini del giorno sui quali Lega Nord e Progett’Azione hanno espresso voto contrario.
Il primo documento, prima firmataria la consigliera Augusta Montaruli (Pdl), esprime parere contrario alla chiusura del laboratorio di emodinamica dell’ospedale di Rivoli e di quello dell’Ospedale San Luigi di Orbassano e impegna la Giunta regionale a “illustrare in IV Commissione un piano di riorganizzazione dei laboratori di emodinamica, individuando soluzioni che garantiscano un effettivo vantaggio in termini di costi e di qualità del servizio nei confronti della popolazione piemontese”.
Il secondo ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Nino Boeti (Pd), esprime dissenso nei confronti di una eventuale chiusura del laboratorio di emodinamica di Rivoli e impegna la Giunta regionale a “una più stretta collaborazione tra l’emodinamica del San Luigi e quella dell’ospedale di Rivoli fino a configurare una struttura su due sedi con un miglior utilizzo del personale sia medico che infermieristico”.
Il terzo documento, primo firmatario il consigliere Massimiliano Motta (Pdl), esprime totale disaccordo su una eventuale chiusura dell’emodinamica della Asl TO5 e impegna la Giunta a “relazionare in IV Commissione le ipotesi di ridefinizione della rete dei Laboratori di emodinamica individuando soluzioni che garantiscano un effettivo vantaggio in termini di costi e di qualità del servizio nei confronti della popolazione piemontese”.
Il quarto documento, prima firmataria la consigliera Gianna Pentenero (Pd), impegna la Giunta a “considerare l’analisi del reale fabbisogno dei servizi sanitari sul territorio dando attuazione alle linee guida originariamente stabilite che prevedevano la presenza dei due laboratori di emodinamica di Ivrea e Chivasso”.
Di fatto le mozioni sono state approvate con voto congiunto PdL-PD-IDV-sinistra.

Le reazioni ed i commenti

Gruppo Progett’Azione
“Solo un PDL irresponsabile può far mancare la maggioranza ad un assessore della propria giunta e votare insieme al PD.” Questo il commento di Gian Luca Vignale, consigliere regionale di Progett’Azione. “L’atteggiamento del PDL tenuto oggi in Consiglio Regionale – prosegue Vignale – è la dimostrazione che il partito di maggioranza  in Regione oggi è stato pronto a sconfessare un piano socio sanitario votato da loro stessi pochi mesi fa”.
“Vista la drammatica situazione in cui viviamo – prosegue Vignale – oggi non si può prendere la strada del rigore e contemporaneamente promuovere quella della spesa. Per questo motivo il gruppo di Progett’Azione, con me oltre che con i consiglieri Burzi e Tentoni, abbiamo votato contro ordini del giorno che di fatto richiedono alla Regione costi oggi non più sostenibili”.

PdL
Il gruppo regionale del popolo della libertà all’unanimità rivendica il diritto di poter discutere nel merito l‘organizzazione della rete di Emodinamica in Piemonte
Con questo spirito erano stati presentati due ordini del giorno di consiglieri del Pdl inerenti le Emodinamiche di Orbassano, Rivoli e Moncalieri per aprire un confronto nel merito.
Dopo un’ampia discussione in Aula il gruppo del Pdl ha proposto all’assessore Monferino di rinviare in Commissione Sanità l’approfondimento e la discussione dei due ordini del giorno sulle emodinamiche presentati dal Pdl.
Nonostante ciò, vi è stata una reazione esagerata da parte dell’assessore Monferino, che ha criticato in maniera offensiva gli ordini del giorno presentati dai consiglieri e ha fatto valutazioni negative su tutti i consiglieri e sui coordinatori regionali del partito del Pdl.
A questo punto non ci è rimasta altra scelta che porre in votazione i nostri ordini del giorno, che sono stati votati favorevolmente dal Consiglio.
Diventa ora assolutamente indifferibile una urgente riunione di maggioranza  sulla sanità. Inoltre chiediamo che la riorganizzazione degli ospedali piemontesi venga discussa con i consiglieri regionali e poi, dopo, comunicata alla stampa. Finora è avvenuto esattamente il contrario.

SEL
Il voto sugli Ordini del Giorno presentati in merito al tema dell’emodinamica – dice Monica Cerutti di Sinistra Ecologia Libertà -sanciscono tecnicamente la sfiducia all’Assessore alla Sanità Monferino e di conseguenza al Presidente Cota. Il nervosismo di oggi in Consiglio regionale dell’Assessore, di PdL e Lega dimostrano quanto sentito fosse simbolicamente il voto di oggi. Le forze che sostengono Cota hanno anche tentato di rinviare l’atto portando nuovamente in commissione gli odg stessi, ma dopo un nervoso scambio di battute con Monferino il Popolo della Libertà ha deciso di partecipare al voto e di farlo contro l’assessorato.
E’ chiaro che dopo oggi il Presidente Cota non potrà fare finta di nulla anche perché il suo monito lanciato dallo stesso Presidente un paio di settimane fa non è stato raccolto. Attendiamo dunque le dimissioni dell’Assessore in coerenza con le dichiarazioni da lui precedentemente fatte e a seguire lo stesso Cota dovrà prendere atto che non ha più l’Assessore ha cui ha affidato la credibilità del suo Governo e non avendo una maggioranza fare il passo indietro che noi chiediamo.
Monica Cerutti, Sinistra Ecologia Libertà

PD
La riforma epocale della Sanità prospettata dalla giunta Cota è naufragata al primo scoglio sostiene Mauro Laus – Il dibattito di oggi pomeriggio in Consiglio regionale sulla riduzione dei centri di emodinamica è diventato un processo all’assessore, ai criteri che hanno ispirato le sue scelte e agli organismi che lo hanno affiancato. Dal voto di aula è emersa una pericolosa sfiducia nei confronti dell’esecutivo, ma soprattutto una maggioranza in pezzi, che non ha certamente le caratteristiche e lo spirito per affrontare con efficacia il tema della riduzione del debito. Una Regione “tecnicamente fallita”, come Monferino ha definito il Piemonte, ha bisogno di una guida salda e non di un governo che viene sconfessato a ogni soffio di vento>.

MoVimento 5 Stelle
Come gruppo consiliare M5S abbiamo sempre cercato di analizzare il piano di rientro e le attuali proposte di riorganizzazione della rete ospedaliera entrando nel merito dei dati tecnici e non delle posizioni partitiche. Siamo d’accordo – dice Davide Bono del MoVimento 5 Stelle –  nel riconoscere i criteri tecnici per la localizzazione dell’emodinamica proposti dall’Agenas, ma oltre al dato quantitativo (bacino d’utenza di 300-600 mila abitanti), devono essere considerati attentamente quelli qualitativi (valutare gli esiti degli interventi che dipendono dal macchinario, dall’organizzazione e ovviamente dal personale medico e paramedico) e quello orogeografico: se no, con il solo dato numerico rischiamo di prendere degli abbagli.
Torino e prima cintura sono un’area molto coperta, con ben 10 delle 21 emodinamiche regionali e quindi è logico che 4 delle 5 chiusure siano qui (Cellini, Moncalieri, Ciriè e una tra Rivoli e San Luigi). Ma ci sono diatribe, politiche, su quale emodinamica mantenere, soprattutto nella Terza Federazione, tra il San Luigi e Rivoli. Bisogna quindi considerare la capacità dei rispettivi primari e non il “colore” politico e soprattutto gli investimenti fatti negli anni sui macchinari: cosa ne facciamo di quelli acquistati nel 2008? Li vendiamo, a chi? Oppure, e sarebbe ottimo dal punto di vista etico, un po’ meno dal punto di vista finanziario della Regione, facciamo beneficenza verso il sud del Mondo? E il personale?
E i risparmi attesi, al netto dell’ovvia necessità di curare il mantenimento del servizio sul territorio, garantendo l’accesso alla “rivascolarizzazione” degli infartuati entro il tempo massimo per evitare danni cardiaci permanenti, cioè 6-8 ore, quali sarebbero? Nessuna risposta sinora, ma solo freddi numeri.
Per tutte queste motivazioni abbiamo votato contro l’emodinamica a Chivasso, frutto di logiche clientelari (mentre va benissimo una ad Ivrea per “curare” l’immenso territorio del Canavese) e abbiamo votato contro l’emodinamica di Moncalieri, considerando che va più che bene la concentrazione nelle Molinette o nella futuribile Città della Salute. Non abbiamo votato né sì né no sugli odg riguardanti il mantenimento dell’emodinamica di Rivoli in tandem con quella del San Luigi, perché riteniamo che vada approfondita la questione in Commissione al netto delle domande sovra esposte.
Tutti gli ordini del giorno sono comunque passati, aprendo quindi di fatto la crisi della maggioranza o meglio la piena sfiducia all’Assessore Monferino e quindi a Cota. Vedremo nelle prossime ore le conseguenze.

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