Un partner privato per Scs (Guarda il video)

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SAN GIUSTO – E’ stato approvato con i soli voti della maggioranza (contrari i consiglieri di minoranza, Anna Parisch, Paolo Iavello e Mila Fiorina) il punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale che aveva  per oggetto la nuova normativa secondo cui i Comuni non possono più gestire in “House” direttamente i servizi pubblici, tra cui il servizio rifiuti, attualmente gestito, su incarico del Consorzio Canavesano Ambiente (Cca), dalla Società Canavesana Servizi, costituita da 57 comuni ciascuno con la propria quota di partecipazione. Al 31/12/2012, così come sottolineato dal Segretario Comunale Maggio, il sistema dovrà quindi essere modificato: o liberalizzando il servizio, affidando l’appalto esterno a soggetti privati, oppure continuando a gestirlo parzialmente con la Società costituita dai Comuni con l’obbligo, però, di cedere almeno il 40% della quota societaria ai privati stessi. Questa cessione avverrà tramite gara a rilevanza pubblica. “La strada scelta dal Cca – ha sottolineato il segretario – è quest’ultima. Prossimo passaggio, dunque, sarà entro fine anno indire una gara, per alienare il 40% a soci privati che entreranno a far parte di Scs. Con questa prima delibera si dà mandato al Sindaco di fare le modifiche necessarie per adeguarsi al nuovo decreto legge.”
Una delibera, che in questi giorni, stanno approvando tutti i 57 Comuni facenti parte della Scs, ma oggetto di delucidazioni da parte  della consigliera Fiorina, che ha chiesto se era stata valutata l’ipotesi di svolgere un’indagine per capire se le tariffe applicate ad oggi sono realmente vantaggiose o meno. Esiste, di fatto, una relazione del Cca che da un punto di vista economico ritiene il servizio svolto dalla Società Canavesana Servizi, tra i più economici, ma ha continuato la consigliera: “Si tratta di tabelle di confronto tra Consorzi, mai tra società private, così come vuole il decreto Monti, secondo cui la regola parla di libera concorrenza con possibilità di esclusiva e presuppone una analisi di mercato, che a mio avviso non è stata fatta. Guardiamoci intorno, valutiamo altri preventivi. Il decreto inoltre parla di Enti locali che dovranno liberalizzare compatibilmente con le caratteristiche di accessibilità del servizio, e i comuni sono Enti locali; in breve questi 57 Comuni oltre a fare una tabella di confronto tra Consorzi, si sono guardati intorno nel mercato della libera concorrenza?”
Lo sguardo a Società in fallimento come Asa di Castellamonte o la Seta di Chivasso, e la difesa del primo cittadino Giosi Boggio, verso una Scs, che al contrario delle realtà citate, funziona, è in attivo, offre un servizio di qualità e regolare. “Di fronte ad una Società in attivo ed ad una legge che ci impone di aprirci ai privati – ha concluso il Sindaco –questa risulta essere la scelta migliore. La forza sta nel lavorare uniti sul territorio.”
In approvazione, quindi, la delibera quadro, in virtù del decreto legge 138. “Il principio generale – ha commentato il segretario – è quello della liberalizzazione dei servizi economici dei Comuni con  la possibilità di gestire in esclusiva alcuni servizi che il Comune ritiene tali. Dalla relazione fatta dal Cca, tra questi servizi si evidenzia come quello di raccolta rifiuti sia da gestire in esclusiva perché pubblico e universale. Poi c’è però il problema legato non solo alle normative nazionali, ma anche regionali, e provinciali sulle Ato che stabiliscono gli ambiti di bacino. Questo fa si che il singolo Comune che vuole appaltare il servizio, fa parte comunque di un bacino di utenza appartenente al Cca. Se tutti nel Cca stabiliscono di usare il sistema che stiamo andando ad approvare, non credo che possa San Giusto possa fare diversamente.”

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