Via Modesto Sandretto: incomprensioni a Pont

PONT – Una cinquantina di anni fa la disperazione serpeggiava a Pont per la chiusura definitiva della Manifattura che per 150 anni aveva permesso la sopravvivenza della popolazione. Quando la catastrofe sembrava imminente i fratelli Modesto e Dino Sandretto, due pontesi ormai affermati in campo industriale, intervenivano riconvertendo la fabbrica e permettendo l’assunzione di centinaia di lavoratori.
Domenica scorsa l’Amministrazione comunale ha ritenuto di ricordare il defunto cav. Modesto dedicandogli una parte della via già intitolata a Guglielmo Marconi. Nella stessa circostanza sono stati presentati agli intervenuti due nuovi padiglioni rispettivamente dedicati alla storia del cotonificio e della industria metalmeccanica che vi succedette. Le due strutture ospitate nella scuderia e nel “bureau centrale” si affiancheranno all’esistente museo delle materie plastiche e costituiranno un polo museale quasi unico nel suo genere.
Incredibilmente e malauguratamente, quella che doveva essere la festa di tutta una Comunità si è svolta in sordina per un susseguirsi di malaccortezze, incomprensioni e prese di posizioni intransigenti delle parti.
Purtroppo l’evento pontese potrebbe essere un sintomo pericoloso del malcontento, dell’intolleranza e dell’incomprensione nazionale che emerge da un ventennio di politica arrogante, approfittatrice, estremista, intransigente, istigatrice, supponente che ha portato non solo Pont ma tutto il Paese allo scontro continuo, all’intolleranza, all’isteria religiosa, allo spirito di razza, al dissenso qualunquista, al muro contro muro, fino alla sfiducia istituzionale sull’orlo della ribellione sociale. Perfino gli inviti papali alla benevolenza, alla probità e alla tolleranza, mentre trovano generalizzati plausi sul piano formale, assistono a messe in pratica opposte ad ogni livello.
Disoccupazione, tasse assurde, No Tav, Equitalia, autovelox, inceneritori diventano spesso pretesti per provocare il disordine e la disgregazione sociale.
Se così fosse per i nostri figli gli anni a venire sarebbero sicuramente bui e temibili.
Per quanto ci riguarda da vicino c’è quindi da augurarsi che nell’immediato le posizioni dei cittadini pontesi si ammorbidiscano sotto la guida dell’Amministrazione che orienti i suoi sforzi per ricomporre la vicenda.
Claudio Danzero

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