CICLISMO – La 2^ tappa del Giro della Valle d’Aosta a Davide Vilella

La Saint-Vincent – Champorcher di questo pomeriggio era la tappa regina del Giro della Valle d’Aosta 2013: e sulle tante asperità di giornata questa seconda frazione lo spettacolo non è certo mancato. A differenza di 24 ore prima la fuga della mattina non è arrivata al traguardo: gli uomini di classifica si sono mossi nell’ultima ed insidiosa salita di Champorcher, andando a riprendere gli ultimi avanguardisti. Davide Vilella è stato il più forte, e non a caso qualche settimana prima del Giro era proprio il ragazzo della Colpack ad essere segnalato come uno dei favoriti di questa gara. Ai meno dieci dall’arrivo il gruppo dei migliori, Vervaeke (Lotto), De Tier (Omega Pharma), Foliforov (Russia), Villella (Colpack), Formolo (Petroli Firenze), Penasa (Zalf), Senni (Colpack), Dall’Oste (Trevigiani) e la maglia gialla di Marc Christian Garby (General Store), iniziava a fare selezione. Garby era il primo ad andare in difficoltà, e lungo la salita perdevano contatto Dall’Oste, Foliforov, Senni, Penasa e soprattutto Vervaeke, che pagherà al traguardo un ritardo di 1’30. Nello sprint a tre dell’arrivo, Vilella regolava il gruppo: Garby mantiene la maglia gialla, ma la classifica generale del Giro si stravolge comunque. Primo il danese della General Store Medlago, secondo Vilella a 39’, terzo Vervaeke a 52’, quarto Formolo a 53’ e quinto Chevrier a 58. Il Giro, quindi, è ancora tutto da decifrare. Da segnalare l’azione di Simone Petilli, in fuga sulle asperità di giornata,  chegli ha permesso di primeggiare nella classifica dei GPM e in quella degli Sprint nonché Maglia Etica.
La tappa di oggi: Chatel – Chatel (145 km)
Tappa adatta alle fughe da lontano, quella di venerdì 12 luglio: si va in Francia, più precisamente a Chatel, dove un circuito da ripetere tre volte con passaggio sul Gran Premio della Montagna di La Beunaz rappresenta l’asperità più impegnativa di giornata. 145 chilometri vallonati, dove le squadre dei leader della classifica dovranno lavorare per tener cucita la corsa. Sarà una giornata di ciclismo tattico: gli ultimi cinquanta chilometri senza salite di rilievo favoriranno però un possibile ritorno del gruppo.

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