Il monitoraggio della Carovana dei ghiacciai di Legambiente al Gran Paradiso

Nell’intero territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso sono una novantina i corpi glaciali la cui forma varia molto in base alla diversità geologica e morfologica dei versanti che li ospitano. Tutti però sono particolarmente sensibili al riscaldamento atmosferico: in meno di due secoli, dalla fine della Piccola Età Glaciale (1820-1850), hanno perso circa il 65% della loro superficie, passando da circa 88 km2 a meno di 30 km2.
La Carovana dei Ghiacciai 2021 ha osservato il Ghiacciaio della Capra, nel versante piemontese, e i tre principali ghiacciai della Valnontey in Valle d’Aosta: Tribolazione, Grand Croux e Money.
Il ghiacciaio della Capra ha registrato nel 2018 il collasso di una grotta glaciale che ha determinato un arretramento dello stesso di ben 110 metri. Sul versante Valdostano la fronte del Ghiacciaio della Tribolazione risulta essersi ritirata invece di 1830 metri ed innalzata di 870 metri di dislivello, quella del Ghiacciaio di Grand Croux si trova a 2 chilometri di distanza e 670 metri di quota più a monte, mentre, per quella Ghiacciaio di Money, gli stessi valori corrispondono rispettivamente a 1500 e 650 metri.
È questo, in estrema sintesi, il risultato del monitoraggio effettuato nella quinta e ultima tappa della Carovana dei ghiacciai di Legambiente sui ghiacciai del Parco Nazionale del Gran Paradiso tra Piemonte e Valle d’Aosta. Una tappa particolarmente densa di eventi, in cui alle misurazione dei ghiacciai, si sono aggiunti riti di riconciliazione con la natura e l’inaugurazione del “Sentiero del Giardino dei Ghiacciai”, nuovo percorso culturale realizzato grazie al sostegno di FRoSTA.
La Carovana dei ghiacciai è la nuova campagna di Legambiente, arrivata alla sua seconda edizione e realizzata con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) e con partner Sammontana e partner sostenitore FRoSTA, che dal 23 agosto al 13 settembre ha monitorato lo stato di salute di tredici ghiacciai alpini più il glacionevato del Calderone in Abruzzo, per sensibilizzare le persone sugli effetti che i cambiamenti climatici stanno avendo sull’ambiente glaciale.
“Una lettura e un’interpretazione a tutto tondo del mondo dei ghiacciai, da tradurre in una molteplicità di messaggi per colpire e rendere più reattivo il nostro Paese. Stimoli che vorremmo utili a scuotere le coscienze per una maggior consapevolezza, ma soprattutto con l’obiettivo di indurre azioni concrete e repentine di contrasto ai cambiamenti climatici”, dichiara Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente.

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