I volti e i luoghi di Fiorano Canavese

FIORANO – Sabato 15 dicembre alle ore 15,30 presso la Chiesa di Santa Marta, nel centro storico, verrà presentato il libro fotografico “I volti e i luoghi di Fiorano Canavese” . Frutto di una serie di numerosi incontri, i primi casuali, gli ultimi dettati da pura logica editoriale è giunto alla stampa delle sue 112 pagine questo splendido volume fotografico edito dalla brillante e dinamica casa editrice Lineadaria di Biella. Un elegante biglietto da visita formato 28 X 21 cm, personalizzato con oltre 200 ritratti, tutti a colori e rigorosamente a fuoco. L’idea nasce durante l’allestimento della mostra fotografica Kumbh Mela, organizzata in primavera a Fiorano Canavese dal noto grafico art director Stefano Biava. In tale occasione Livio Bourbon, photoreporter dello studio milanese Spin360, nonché autore del suggestivo reportage in India, incontra Valerio Caliaro, Assessore alla cultura del comune canavesano. Bourbon, che nel suo curriculum può vantare collaborazioni editoriali con prestigiose case editrici come la storica White Star di Vercelli e il National Geographic, racconta un suo progetto ambizioso: immortalare gli abitanti di un paese, possibilmente in posa (con un gusto retrò al tempo dei social-media), per farli convivere in una memoria con la copertina. Valerio Caliaro accetta la sfida e si impegna assieme ad Ettore Seghezzi, imprenditore innamorato del proprio borgo, a sostenere personalmente gli oneri dell’impresa. In un epoca in cui un virtuale “mi piace” accresce il valore di un commento postato su facebook qualcuno ha creduto che un libro, un vero libro in carta e inchiostro, potesse ancora essere un apprezzato regalo. Tra luglio e settembre 2012 il sindaco Laura Fogliato, assieme a Franca (l’anziana macellaia), Graziella (la maestra), Giannino (il calzolaio), Lino (l’ex commerciante), Ilaria (l’infermiera), Ginette (la dipendente Olivetti in pensione), Giovanni (il tabaccaio), Valentina (l’architetto) e altri 200 fioranesi di età compresa tra i primi mesi e le molte decadi restano immobili per pochi istanti davanti all’obbiettivo, prestandosi a un corale gioco di ruolo, dove ognuno interpreta se stesso. Di casa in cortile, di chiesa in giardino il fotografo ambulante, come l’arrotino d’altri tempi, fa il filo a ogni ombra dietro alle persiane e invita a scendere in strada anche i più timidi per raccontarsi in uno scatto. In poche settimane la teoria di mestieri, passioni, abitudini e sorrisi cresce tanto da divenire un menabò finito, pronto alla stampa. A questo punto compare Enzo Lerro editore di Lineadaria, che concede onore e spazio tra i titoli del proprio catalogo al progetto, conferendogli dignità editoriale. Un’avventura fortunata, animata da entusiasmo, volontà, facce e tante vite riunite sulla stessa carta e nel medesimo spazio temporale (già divenuto passato per chi più non c’è o ancora non era).

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