“Che sarebbe la vita senza il vino?”

AGLIÈ – A fare da sfondo alcune foto in bianco e nero a ricordare la vita contadina tra i campi e tra i filari, mentre sul palco si sono susseguiti una serie di interventi a proposito di quel prodotto, il vino, di cui va fiero il nostro territorio.
Con il titolo “La vite in Canavese ieri e oggi…” ha preso il via, presso il Salone Alladium, una serata di approfondimento con cenni alla storia, alla salute, dando spazio alle nuove tecnologie, in ambito sanitario e strutturale che permettono di ottenere vigne all’avanguardia e possibilmente sane.
A fare gli onori di casa il Sindaco di Agliè Edi Gianotti, mentre il Consigliere Regionale Roberto Tentoni, nel sottolineare la bontà dell’iniziativa, ha parlato di cultura enologica radicata nei secoli, che ha saputo crescere e svilupparsi negli ultimi 30 anni.
Dalla coltivazione Etrusca a quella dei Romani con la potatura bassa sui filari che si è conservata ancora oggi.
La parola è poi passata all’enologo Paolo Vercelli, sull’importanza dell’Erbaluce in Canavese.
Dal dottor Guido Cantarore cenni sulla concimazione e nutrizione della vite in grado di incidere sulla produzione in termini quali e quantitativi; da Vittorio Mancini sulla cura dalle malattie fungine (peronospera, oidio o mal bianco, botrite o muffa grigia, escoriosi, mal dell’esca (fungo), black root, apparsa circa una quindicina di anni fa in provincia di Torino), malattie da insetti (tignole, cicalina o flavescenza dorata, metcalfa) e da erbe infestanti. Spazio anche agli accessori per vigneti, e la loro evoluzione verso una maggior meccanizzazione.
È stato il dottor Alberto Rostagno, vice Sindaco di Agliè, a concludere la serata con il tema “Il vino e la salute”.

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