Sull’ipotesi “smarino” a Verolengo un deciso no del Movimento Progetto Piemonte

VEROLENGO – Una presa di posizione contraria, netta e precisa da parte del Movimento Ambientalista Chivassese, Legambiente e Pro Natura, a cui ha aderito anche il Movimento Progetto Piemonte (MPP) presieduto da Massimo Iaretti, circa la ventilata ipotesi secondo cui la Giunta Municipale di Verolengo avrebbe discusso  la richiesta della LTF di ospitare  in cava lo “smarino”, ovvero il materiale risultante dagli scavi della nuova linea ferroviaria Torino–Lione. A tale riguardo l’MPP ritiene di dover intervenire in questa vicenda, innanzitutto dietro sollecitazione di cittadini di Verolengo, evidenziando, inoltre, senza entrare nel merito della più complessa ed articolata vicenda della TAV, che sarebbe assurdo aggiungere un’altra “ferita” ad un territorio che è già stato abbondantemente e pesantemente sfruttato nel passato sotto questo aspetto. Lo “smarino” della Valsusa è già stato rifiutato da Torrazza, Montanaro e Chivasso, con atti ufficiali. «Il Movimento Progetto Piemonte – sottolinea Massimo Iaretti – chiede al Sindaco di Verolengo di farlo portando all’approvazione del Consiglio Comunale un documento analogo a quelli già votati negli altri Comuni, in modo che, con la massima trasparenza e nella sede istituzionale competente, si vada a dire un “no” senza se e senza ma a questa ipotesi, che non porta alcun arricchimento al territorio, bensì ne costituirebbe un depauperamento. Senza dimenticare che lo “smarino” contiene amianto. E questo dato, in un territorio segnato così pesantemente in vite umane (il riferimento è alla vicenda Eternit di Casale Monferrato ed alla Saca di Cavagnolo con la scia di morti che hanno lasciato alle spalle e continuano a lasciare) deve avere necessariamente il suo peso in ogni valutazione. Riguardo alla cava di Borgo Revel ci permettiamo di suggerire l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni ambientaliste: da loro potrebbero arrivare suggerimenti alternativi o nuovi alla soluzione di problema che certamente facile non è . E non si risolve aggiungendo rifiuti al territorio.»

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