50 Sindaci contro la Legge sulla Montagna

CASTELLAMONTE – Il Disegno di Legge Regionale “Legge sulla Montagna” approvato nella seduta della Giunta Regionale del 22 ottobre è un’altra tegola che cade sul capo dei poveri Sindaci di montagna  già impegnati ad attuare le prescrizioni della Legge Regionale n. 11 del 28 settembre 2011 che aveva sancito la soppressione delle Comunità Montane e la riorganizzazione del territorio montano in unioni di Comuni o convenzioni.
Allarmati, anzi arrabbiati, i Sindaci si sono riuniti, mercoledì 6 novembre,  a Castellamonte, dove il Comune ha messo a disposizione la sala consiliare, per discutere e cercare di capire le ricadute di questo nuovo provvedimento sul loro futuro e sulla loro sopravvivenza.
Erano presenti una cinquantina di Sindaci delle ex Comunità Montane (Valle Orco e Soana, Valchiusella, Valla Sacra, Dora Baltea Canavesana, Alto Canavese), l’ex Assessore agli Enti Locali Elena Maccanti, il Consigliere Regionale Roberto Tentoni,  i Consiglieri Provinciali Franco Papotti ed Ettore Puglisi, Sergio Ricca già Assessore alla Montagna della Regione Piemonte (e quindi attento conoscitore delle realtà  montane) e membro del CAL. Non hanno potuto partecipare, per precedenti impegni, l’Assessore Molinari e la Consigliera Regionale Giovanna Pentenero.
Il provvedimento presentato dagli assessori agli Enti Locali Riccardo Molinari ed alla  Montagna Gian Luca Vignale deve essere approvato definitivamente dal Consiglio Regionale ma intanto indica nel 30 novembre prossimo la data entro la quale i Consigli Comunali dovranno deliberare se fare parte di una Unione oppure no. La mancata adesione significa però non ottenere i Fondi Regionali per la Montagna fino ad oggi assegnati alle Comunità Montane per la  tutela, promozione e sviluppo della montagna nonché per lo svolgimento di funzioni quali la manutenzione ambientale, il turismo, l’artigianato, le produzioni tipiche, i servizi scolastici ed alla persona. È infatti intendimento  della Regione erogare  questi fondi soltanto alle Unioni di Comuni dimenticando che sia la legge statale sull’associazionismo comunale che quella regionale danno ai Comuni la libera scelta di gestire le funzioni associate sia tramite l’Unione che tramite la Convenzione, con pari dignità per entrambe le forme associative.
«I sindaci dei Piccoli Comuni – ha proseguito il Vice Sindaco di Borgiallo Francesca Cargnello – sono assolutamente convinti dell’importanza di lavorare insieme e di fare sinergia, ma non si può continuare ad accettare il “gioco al massacro” nei confronti dei Piccoli Comuni, che hanno garantito sino ad oggi – pur tra molte difficoltà e con l’opera generosa degli amministratori comunali – l’erogazione dei servizi nelle terre marginali di montagna e ne hanno mantenute vitali le comunità. La Regione deve rispettare la dignità dei Piccoli Comuni e non può cambiare le carte in tavola presentando un disegno di legge che praticamente accantona, pur senza dirlo, le convenzioni vanificando il lavoro di un anno, difficile e complesso, di molte amministrazioni comunali.»

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