Asa Scavi in agitazione e bomba ecologica a Vespia

CASTELLAMONTE – Hanno manifestato giovedì mattina i 38 lavoratori di Asa Scavi.
La notizia che ha messo in allarme i dipendenti è presto descritta: «L’azienda, che fa parte del gruppo Asa, avrebbe delle commesse ma la Smat – dicono i rappresentanti sindacali – non passa più lavori all’azienda castellamontese. Eppure il lavoro da fare c’è ed attualmente è affidato ad una azienda esterna al territorio canavesano. Vogliamo che vengano tutelati i nostri posti.»
I lavoratori, 38 in tutto, sono preoccupati per il loro futuro e nel corso della mattinata hanno ripetutamente chiesto un interessamento da parte dell’Amministratore Delegato di Asa Scavi, Renato Parena.
Ma per spiegare la situazione occorre fare un passo indietro. Nei mesi passati, in un vertice in Prefettura, era stato deciso di affidare da Smat ad Asa lavori per 3 milioni di euro all’anno per un totale di quattro anni. Un appalto da affidare tramite un bando al quale l’Asa non ha potuto partecipare. È stato così predisposto un bando particolare che ha previsto per l’azienda vincitrice l’assunzione dei 38 dipendenti di Asa. Il bando se lo è aggiudicato la cooperativa veneta Coveco; ma per concludere le pratiche necessarie all’affidamento sono necessari almeno un paio di mesi di tempo. Periodo nel quale Asa non può più beneficiare delle commesse della Smat.
Questo vuoto di lavoro, che corrisponde ad un vuoto economico, ha preoccupato non poco i dipendenti.
E nel corso della giornata successiva, venerdì, si è svolto un incontro tra i lavoratori e l’amministratore delegato Parena, al termine del quale è stata identificata una possibile soluzione al problema, poi ratificata lunedì mattina nel corso di un nuovo vertice in Prefettura alla presenza del Commissario Ambrosini, dell’AD della Smat Romano, del dottor Gatto per la Prefettura, dei vertici di Asa Scavi e delle forze sindacali.
Da lunedì un paio di squadre di Asa Scavi hanno ripreso a lavorare occuipandosi dei ripristini dei lavori fin qui eseguiti. Ed è stata reinserita una squadra di pronta reperibilità.
Ma in Asa continuano anche gli altri problemi che fin qui sono rimasti irrisolti. È il caso del bando per la vendita del ramo rifiuti e per l’affidamento del servizio, che ancora non è stato pubblicato. E continua la sofferenza da parte della azienda per i mancati pagamenti da parte di molti comuni delle fatture per il servizio di raccolta rifiuti, in particolare di Castellamonte, Rivarolo e Cuorgnè. Una situazione grave che continua a protrarsi da tempo con la denuncia della situazione da parte dei dipendenti e dei giornali che non ha mai portati ad una definitiva soluzione del problema. E in caso di mancata soluzione sono attese nuove forme di protesta da parte dei dipendenti, così come già successo in passato…

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