Non possedevano certo ville di pregio o auto di lusso ma per ottenere indebite riduzioni delle tasse scolastiche, della mensa dei figli o per assicurarsi gli assegni di maternità, ritoccavano a loro piacimento gli importi e le informazioni della dichiarazione dei redditi risultando così nullatenenti ovvero sotto la soglia della indigenza.
Questo è l’ultimo risultato messo a segno dalla Guardia di Finanza di Lanzo Torinese nel basso Canavese, nel Ciriacese e nelle Valli di Lanzo, contro coloro che, dichiarando il falso nelle autocertificazioni, attestano di possedere redditi familiari e condizioni patrimoniali vicini allo zero o comunque molto bassi di quelli reali, riuscendo così ad ottenere illegalmente ticket per la mensa scolastica o assegni di maternità che sarebbero invece spettati a persone sicuramente più bisognose.
Sono 35 le persone denunciate, i cui nominativi sono stati individuati incrociando i dati contenuti nelle false autocertificazioni con le numerose banche dati a disposizione della Guardia di Finanza nonché con altre informazioni reperite nel corso dei servizi di controllo del territorio ed anche con mirati sopralluoghi.
Alcuni nominativi sono stati segnalati direttamente dalle amministrazioni comunali e dall’Inps nell’ambito di una consolidata collaborazione che ha permesso, negli ultimi anni, di denunciare, nella medesima area, qualche centinaio di persone per fatti analoghi.
I falsi poveri avevano “dimenticato”, talora, di indicare nelle autocertificazioni redditi di lavoro dipendente ovvero il possesso di immobili, in special modo terreni, per qualche decina di migliaia di euro.
Come il caso del consigliere comunale di San Francesco al Campo che, per ottenere una riduzione delle tasse universitarie del proprio figlio, aveva tralasciato di denunciare alle impiegate dello stesso Comune da lui amministrato il possesso di numerosi terreni nel ciriacese.
Oppure il caso della casalinga di Corio, recidiva poiché più volte denunciata in passato per il medesimo motivo, la quale “dimenticava” ogni anno di indicare redditi o immobili per poter rientrare in ogni caso nelle agevolazioni.
Complessivamente, l’indagine ha consentito di accertare omissioni ai fini delle prestazioni sociali agevolate per oltre 600 mila euro tra redditi e patrimoni mobiliari ed immobiliari non dichiarati.
Nei confronti delle persone denunciate alla autorità giudiziaria per “falsità ideologica” finalizzata alla “truffa” ed all’”indebita percezione di contributi pubblici”, gli enti pubblici interessati avvieranno un’azione di restituzione delle somme indebitamente percepite.
Nov 28 2012
Denunciati 35 falsi poveri dalla Guardia di Finanza
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