Eternit: Schmidheiny condannato a 18 anni (i commenti)

TORINO – L’imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny, imputato a Torino nel processo Eternit, è stato condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso. In primo grado era stato condannato a 16 anni.
Per l’altro imputato, il barone belga Louis De Cartier, i giudici si sono pronunciati direttamente per l’assoluzione per alcuni degli episodi contestati, mentre hanno dichiarato il non luogo a procedere data la morte dell’imputato per gli altri.

I commenti

“Molto è stato fatto, ma resta ancora molto da fare per bonificare il Piemonte dalla presenza dell’amianto. Con tale consapevolezza la Regione è impegnata in modo deciso e continuativo per arrivare a questo importante risultato. Lo dimostrano il recente bando per la rimozione dell’amianto dalle coperture degli edifici scolastici, nonché la rimodulazione dei fondi ministeriali, che ha permesso di assegnare 9 milioni in più per Casale Monferrato. I 20 milioni che i giudici hanno riconosciuto alla Regione verranno utilizzati x dare ulteriore slancio alle opere di bonifica e per proseguire sulla strada che ci porterá a fare del Piemonte un territorio libero dall’amianto”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello, dopo aver appreso la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Torino.

 La Cisl Piemonte e la Cisl Asti-Alessandria esprimono soddisfazione per la sentenza d’Appello del processo Eternit, anche se resta la delusione per l’esclusione di circa 1300 posizioni dai possibili risarcimenti.
“La sentenza odierna – dichiara la segretaria regionale Cisl, Giovanna Ventura – conferma le gravi responsabilità degli amministratori della multinazionale svizzera e i danni arrecati alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. La decisione dei giudici della Corte d’Appello di Torino deve restare un tassello fondamentale per tutti, garantendo la tutela e la sicurezza di chi lavora e il rispetto dell’ambiente”.      
Per il segretario generale della Cisl di Alessandria-Asti, Alessio Ferraris: “La sentenza rappresenta una bella vittoria, non solo per la giustizia italiana, ma per tutte quelle persone, dai familiari delle vittime agli avvocati, dagli operatori ai pubblici ministeri, che in questi anni hanno duramente lavorato per istruire il processo e, soprattutto, hanno avuto coraggio e determinazione nel portare avanti questa difficile battaglia”.
Dei circa 200 casi, al netto delle transazioni già avvenute, seguiti dalla Cisl territoriale, con l’aiuto dell’avvocato Roberto Nosenzo e dell’operatore Luciano Bortolotto, solo una settantina riceveranno per ora il risarcimento.
“Stiamo valutando la possibilità – aggiunge il segretario Cisl Ferraris – di ricorrere  ma non abbiamo ancora deciso. Restano il dolore dei familiari e le emozioni che questa vicenda ha provocato in ognuno di noi in tutti questi anni”.
 
“È una sentenza che riconosce la piena legittimità della battaglia giuridica condotta dalle famiglie delle vittime dell’amianto e di tutti coloro che hanno condiviso e sostenuto questa posizione.
Come Regione, prosegue il nostro impegno per la bonifica ambientale e per le attività a favore della popolazione, in collaborazione con l’associazione dei famigliari e con il Comune di Casale Monferrato.
In particolare, come assessorato alla Sanità, siamo impegnati sul fronte della prevenzione e per lo sviluppo di nuove attività di ricerca sanitaria e la prosecuzione di quelle ricerche che meglio rispondono all’esigenza di trasformare le scoperte scientifiche di laboratorio in pratiche rivolte a  migliorare il trattamento terapeutico dei pazienti affetti da mesotelioma polmonare, ad alleviare il dolore e a migliorare la qualità della vita.”
Lo ha dichiarato l’Assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera.

“In questa  giornata il mio pensiero va innanzitutto alle vittime dell’Eternit e alle loro famiglie. I risarcimenti previsti dalla sentenza dovranno servire per il completamento delle bonifiche e in ambito sanitario per la cura e la ricerca sulle malattie collegate all’amianto”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Cota, dopo aver appreso la sentenza pronunciata oggi dalla Corte di Appello di Torino.

“Apprendiamo con soddisfazione che la Corte d’Appello di Torino ha condannato Stephan Schmidheiny alla pena di 18 anni di reclusione, in quanto responsabile del disastro Eternit. La sentenza restituisce dignità alle numerose vittime dell’amianto e ai loro parenti, che per troppi anni hanno tenacemente lottato per il loro diritto ad un giusto risarcimento, morale oltre che economico.
I 30 milioni destinati al Comune di Casale e i 20 milioni riconosciuti alla Regione Piemonte, costituitasi parte civile, dovranno trovare pronto impiego in tutti quei siti contaminati da questo pericolosissimo materiale, per fermare una strage che si consuma ancora oggi.
Adesso tocca allo Stato intervenire rapidamente per assicurare che i risarcimenti vengano elargiti in tempi rapidi e che chi ha sbagliato paghi veramente.
A quanti, come l’avvocato della difesa, leggeranno in questa sentenza un “disincentivo ad investire in Italia”, vorremmo ricordare che il lavoro e la salute sono diritti prioritari. Di aziende pronte ad investire sul territorio per speculare e guadagnare senza rispettare la salute dei lavoratori nessun Paese ha bisogno.”
Davide Bono
Capogruppo MoVimento 5 Stelle Regione Piemonte

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