La formazione e il lavoro al centro della cerimonia Ciac dedicata al Cav. Cinotto (Guarda il video)

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CUORGNÈ
L’appuntamento annuale per la consegna delle borse di studio agli allievi del Ciac, cerimonia dedicata alla memoria del Cavalier Pietro Cinotto, quest’anno si è svolto presso la sala congressi dell’ex Manifattura di Cuorgnè. A ricevere i premi (700euro al primo classificato, 500euro al secondo e 300euro al terzo), i ragazzi che hanno frequentato il biennio del Corso di Operatore dei Trattamenti Estetici (Alessandra Perri 1^ posto, Karen Ferrero 2^, William Paolo Giovanni De Fazio 3^); coloro che hanno frequentato il triennio dello stesso corso (Gabriele Vezzoso 1^ classificato, Jessica Maniaci 2^ e Giada Nardoianni 3^); gli allievi del triennio di Operatore Elettrico – Installatore Manutentore di Impianti Automazione Industriale (tre 1^ posto pari merito: Mustapha Memlouk, Alberto Poletto Merlo e Yuri Zambon; 2^ posto Christian Cattarello e 3^ posto Carlo Giachi Taborin); infine il biennio del Corso di Operatore Meccanico- Attrezzista con tre primi posti pari merito: Vito Marotta, Jonathan Santisi e Emanuele Serena. Durante la cerimonia sono stati anche consegnati gli attestati finali del corso IFTS Tecnico superiore per la progettazione industriale di Ciriè, dei corsi per Operatore Socio Sanitario, Operatore Paghe e Contributi, Tecnico Marketing e Comunicazione, Direttore di Comunità Socio-Sanitaria di Rivarolo e dei corsi Acconciatore, Operatore Meccanico, Operatore Elettrico e Operatore dei trattamenti estetici di Valperga, corsi illustrati dai Direttori delle rispettive sedi.
Presenti numerose autorità, tranne i Sindaci attesi (Davide Brunasso di Valperga e Beppe Pezzetto di Cuorgnè), sostituiti dagli Assessori perché impegnati a Torino all’assemblea relativa alla “Città Metropolitana”.
Dopo l’intervento di Giovanni Trione, Presidente Ciac, che ha illustrato l’ampliamento di Ciac con l’acquisizione di Csea, già Forum di Ivrea, e l’integrazione con le sedi Prat, Ghiglieno e Cappellaro, di Ivrea (guarda il video), la parola è passata alle altre autorità presenti in sala. Innanzitutto l’Amministratore Delegato di Sata Michele Cinotto, figlio del Cavalier Pietro Cinotto: «Il ricordo di mio padre resta indelebile, – ha dichiarato – quindi nulla è più gratificante di questa giornata. Continueremo ad appoggiare il Ciac nei prossimi anni.»
«Questo è stato un anno difficile – ha affermato l’Assessore Provinciale Carlo Chiama, – conosciamo tutti la situazione dell’Europa e del lavoro. Un anno difficile anche per gli enti della formazione professionale, con diverse situazioni problematiche, prima fra tutte il fallimento dell’ente più grande della provincia di Torino, al quale siamo riusciti a dare una parziale soluzione grazie all’impegno degli altri enti di formazione tra cui Ciac. Quest’esperienza mi ha fatto riflettere: il mondo della formazione è particolare, per resistere bisogna che ci sia una grande carica etica da parte dell’ente di formazione, deve sentire l’interesse sociale verso i soggetti a cui offre formazione e una percezione del valore, della formazione stessa e delle persone che lavorano o che cercano lavoro. Come Istituzioni abbiamo il compito, di guidare i processi di razionalizzazione in modo che alla fine il sistema risulti più forte. Dobbiamo salvare l’essenza del nostro tessuto produttivo e industriale. E mai come in questo momento – ha concluso – le competenze della formazione professionale sono necessarie e utili.»
Piero Getto, Presidente Confindustria Canavese, ha sottolineato che l’investimento che garantisce a lungo termine lo sviluppo economico è rappresentato dalle risorse umane: «Il sistema scolastico ricopre un ruolo determinante. È importate che vi sia un equilibrio tra competenze offerte e competenze richieste. Nel nostro Paese non sempre succede e le aziende faticano talvolta a trovare le figure necessarie. Questo disallineamento formativo crea debolezza nella competitività internazionale. Ciò che va superata – ha proseguito Getto – è la tara mentale del passato che tende a valorizzare la formazione umanistica, in quanto la cultura tecnica è un patrimonio inestimabile da troppi anni confinata in secondo piano. Occorre ridargli dignità. Secondo i dati Istat il livello nazionale del tasso di disoccupazione dei ragazzi fino ai 24 anni è giunto nel secondo trimestre del 2012 al 33,9% rispetto al 27,4% dello stesso periodo del 2011. Invito voi ragazzi all’umiltà, ad essere attenti alla richiesta del mercato, pronti a fare qualche rinuncia durante il percorso perché una costruttiva gavetta alla fine premierà i vostri sforzi. La scuola – ha concluso – non deve essere vista come un momento separato dal futuro lavorativo, ma come un avvio al lavoro, un investimento sul proprio futuro.»
Riflessione rimarcata in chiusura anche dall’Assessore Regionale Claudia Porchietto, che ha confermato l’importanza della formazione e dell’accettare lavori talvolta umili, ma dignitosi perché svolti con onestà e impegno.

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