Un grande successo i 151 anni di Buongusto

CUORGNÈ – Oltre 2500 persone hanno visitato tra sabato e domenica il salone dei 151 anni di Buongusto presso l’area Expo della Manifattura. Una seconda edizione che per numero di espositori e di visitatori surclassa la prima edizione, un successo di queste proporzioni insperato dai ragazzi dell’Associazione Dynamic District 10082 ideatori, promotori ed organizzatori dell’evento che ha avuto il patrocinio del Comune di Cuorgnè, della Provincia di Torino ed il fondamentale contributo della Camera di Commercio. Un percorso di due giorni tra arte e sapori in cui attraverso il gusto si sono incontrate le diverse etnie. Un progetto didattico di insegnamento alla corretta alimentazione dei più piccoli con un coinvolgimento diretto delle scuole. Molti i momenti di intrattenimento, per i più piccoli ed i più grandi, culminati con la cena multietnica di domenica sera, dove sono stati serviti piatti Peruviani, Cinesi, Argentini dello Azerbaijan, della Romania e del Marocco, un tripudio di gusti, colori e suoni, ma soprattutto una grandissima presenza di giovani. Sorpresa nelle sorprese, uno dei produttori di gelati piu’ trendy del momento, che sta spopolando nelle capitali più importanti del mondo, Grom, ha voluto essere presente a questa iniziativa regalando una coppa del suo ambito gelato a tutti i bambini presenti, un’occasione più unica che rara per poterlo assaggiare in Canavese.
«Una grande fatica ma una grande gioia, che grazie al lavoro di tutti i ragazzi del Dynamic District 10082 è diventata realtà – dice Chiara Orso Giacone presidente dell’Associazione – Voglio ringraziare Comune e Provincia, espositori, associazioni e volontari tutti, ma proprio tutti, ed in particolare la Camera di Commercio di Torino ed il suo Segretario Generale, Guido Bolatto per il grande contributo, e per il prossimo anno cercheremo di migliorare ancora, nella speranza di poter dare ancora più visibilità ai prodotti locali.» Poche ma esaustive quelle del Sindaco Beppe Pezzetto:  «Sono orgoglioso di questi ragazzi, Cuorgnè deve esserne orgogliosa.»