Ciao Cri

Cristina Baglione

È mancata nella notte tra domenica e lunedì Cristina Baglione, fino al 2007 giornalista della Sentinella e dal 2008 alla Gazzetta del Canavese. Cristina, colpita meno di un anno fa da un male incurabile, lascia il marito Claudio e la figlia Roberta.
I funerali si sono svolti ieri pomeriggio a Rocchetta Tanaro
La redazione e la direzione della Gazzetta del Canavese sono vicine alla famiglia di Cristina.
“Ti racconto queste cose…”
L’immagine che mi piace ricordare di te è al Carnevale del 2009. Insieme ai tuoi amici di Montalto, alla sfilata di Strambino, con il carro “Bellezze al bagno”.
Allegra, come tu sapevi essere. Era uno dei tuoi pregi più grandi, un modo di essere nonostante i problemi della vita di tutti i giorni: un atteggiamento positivo.
Perché tu eri positiva, sempre.
Serissima nel lavoro ed una certezza nei rapporti personali.
Ricordi quando hai iniziato a scrivere per la Gazzetta. Era il 2008. Tu eri appena uscita dalla Sentinella quando ci siamo incontrati. Ci siamo ritrovati subito sui concetti di giornalismo che stanno alla base del nostro giornale, quel giornalismo serio che magari ci fa vendere qualche copia in meno, ma che ci dà la soddisfazione di provare a fare al meglio la nostra professione. Quel tipo di giornalismo che in Dora Baltea tutti ti riconoscono. Mai una riga fuori posto, mai una polemica gratuita. È giusto ed è bello ricordarlo, in tempi in cui le notizie vengono “cucinate” ad uso e consumo delle vendite in edicola.
Hai sposato subito la “causa” della Gazzetta, lavorando al nostro progetto al di là del tuo compito di giornalista, interpretando nel modo più moderno un ruolo di primo piano nella nostra struttura.
Mi viene da piangere se penso che quel rapporto, nato professionalmente, è poi cresciuto ed ha assunto una dimensione più personale. Spesso ci siamo anche raccontati i “fatti nostri” e provo emozione a ricordare quando mi dicevi: “Ti racconto queste cose perché mi fido del mio direttore”.
Avremmo potuto fare molto di più, e non parlo certo di professione; avrei potuto fare molto di più in questi ultimi mesi ed ho come l’impressione di avere tradito in parte quel nostro rapporto.
Di questo ti chiedo scusa.
Ma quello che mi hai dato, quello che ci hai dato, non lo scorderemo. E non lo scorderanno nemmeno le persone che hai conosciuto in questi anni di lavoro.
Adesso è Carnevale: se in Paradiso fanno un carro, balla come tu sapevi fare e divertiti. Almeno lì non dovrebbero esserci né problemi, né pensieri.
Ciao Cri.

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