Imu allo 0.46% e al 0.90%: la minoranza non ci sta

ROMANO CANAVESE – Le dimissioni del Consigliere Cagninei ad aprire il consiglio di mercoledì 31 ottobre, a Romano Canavese. “Pur riconoscendo il valore dei lavori svolti dall’amministrazione e l’importanza di alcune decisioni adottate – scrive il Consigliere nella lettera, il cui contenuto è stato riportato in aula – diventa difficile condividere e rispettare i modi di operare dell’attuale Giunta comunale, con cui si sono rilevate divergenze difficili da colmare nell’attuale contesto”. A sedere sui banchi della maggioranza sarà con ogni probabilità Renato Bettega, terzo escluso dalla lista, non avendo accettato di ricoprire l’incarico Andrea Falenzer e Chiara Fiò. E sulle motivazioni della scelta il Sindaco Oscarino Ferrero, ha commentato: “Questioni interpersonali; la Consigliera si è sentita poco appoggiata da un membro del Consiglio sulla questione dell’antenna Vodafone che avrebbe dovuto sorgere sul territorio di Romano, anche se l’Amministrazione si è schierata contro la sua realizzazione, intraprendendo azioni che hanno portato ad una non installazione dell’impianto. Da parte sua l’azienda telefonica non ha fatto ricorso. Stiamo redigendo un regolamento, che individui le aree di rispetto entro cui non potranno sorgere tali apparecchiature e quelle che potranno riceverle lontano dal centro storico, dalle scuole e quant’altro. Il fatto che esista un regolamento permetterà, in tal modo, di concordare un piano di realizzazione.” 
All’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Romano anche l’approvazione del Regolamento per la disciplina dell’Imposta Municipale Propria (IMU) e la determinazione delle aliquote IMU, presentata dall’Assessore al Bilancio Silvana Carletti. “La delibera che oggi andremo ad approvare – ha sottolineato nella sua relazione – è senza dubbio tra le più sgradevoli da ratificare perché formalizza una nuova imposta e giunge in uno dei periodi più critici dal punto di visto di vista politico, economico e anche sociale. Stiamo diventando sempre meno “cittadini” e sempre più contribuenti, buoni solamente per contribuire, cioè sanare buchi ed errori causati da altri, governanti di istituzioni nazionali ed europei sprovveduti e poco lungimiranti.” La necessità, dunque, da parte dell’Amministrazione, di ritoccare le aliquote stimate a giugno, a causa dei tagli subiti nei mesi.” Le aliquote proposte corrispondono quindi allo 0.46% per l’abitazione principale; 0.20% per i fabbricati rurali; 0.90% per gli altri immobili ed aree fabbricabili. Nessun aumento, invece, per quanto riguarda l’Irpef. “Abbiamo fatto questa scelta di modifica delle aliquote – ha continuato l’Assessore – per salvaguardare in primis chi è possessore di un solo immobile, spesso costruito con sacrifici, e di alzare di qualche decimo di punto ciò che costituisce un patrimonio. Senza certezze di gettito è impossibile fare programmazione e questo lo sa bene chi amministra e chi controlla un’amministrazione. Per questo motivo oggi il gettito Imu è importante, perché i Comuni sin da ora sono costretti a cercarsi le risorse finanziarie che prima venivano date, magari male e senza criterio, dallo Stato ai Comuni.”  Una delibera “odiosa” da ratificare anche per il Capogruppo di maggioranza David Biava. “Non una tassa voluta dal Comune – ha sottolineato – che credo si trovi a dover fare da equilibrista come in un circo, cercando da un lato di rispettare la normativa e di evitare dall’altro che la situazione vada ad incidere negativamente sulle fasce più deboli. Nel merito dico che le aliquote proposte sono, comunque, in linea con quanto ci siamo posti a inizio mandato, cioè di tutelare per quanto possibile le persone che ne hanno maggiore bisogno. Una scelta politica tra le più difficile che abbiamo fatto, perché la politica non so quanto possa incidere su queste vicende decise ad altri livelli, e che chiaramente sconteranno molte persone.” Una proposta di emendamento da apportare al regolamento sull’Imu, in cui si chiede che il Consiglio, con apposita delibera, provveda ad inserire nello stesso uno specifico articolo che equipari le abitazioni principali, agli immobili concessi ad uso gratuito a parenti (in linea diretta genitori, figli, fratelli) è giunta dal consigliere di minoranza Stefano De Bei, che sulla modifica delle aliquote ha invece letto una dichiarazione di voto: “Visto il perdurare della crisi non riteniamo condivisibile l’aumento del 15% per l’abitazione principale e del 19%  per gli altri immobili, andando a gravare sui bilanci familiari. Si richiede che vengano ratificate le aliquote approvate dalla Giunta con la delibera del 22 giugno, che prevedeva inoltre di demandare al Consiglio Comunale l’approvazione della bozza di regolamento e delle stesse aliquote; e di conoscere l’incremento conseguente all’innalzamento di queste ultime.”. Incremento che risulterebbe essere di 30mila euro. E mentre risulta impossibile, essendo stato soppresso il comma dal decreto legislativo, equiparare le abitazioni principali agli immobili concessi ad uso gratuito ai propri parenti, per quanto riguarda le aliquote, si è invece in una fase di attesa per capire come muoversi alla luce di ulteriori tagli paventati dalla Spending Review. Puntale l’invito, da parte della minoranza, di non sperperare soldi, di non fare investimenti in cose futili, così come è stato per la ditta Tcm, che si occupa della rivalutazione del centro storico, le cui consulenze si attestano sui 60mila euro, ed è stato subito contrasto, alla luce anche del manifesto comparso di recente in città.
Il Regolamento è stato votato all’unanimità mentre sulle aliquote la minoranza ha espresso voto contrario,
Karen Orfanelli

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