Nodo idraulico: più sicurezza

BANCHETTE – Nuovo passo per la conclusione definitiva della messa in sicurezza del Nodo Idraulico di Ivrea.
Il bando per l’affidamento dei lavori per il completamento delle stazioni di sollevamento è stato pubblicato il 9 febbraio e la scadenza è prevista per il 26 marzo. Entro un anno verranno conclusi gli interventi.
Ne hanno dato notizia, venerdì scorso a Banchette, il Presidente della Provincia Antonio Saitta, con l’Ing. Sandro Petruzzi, Dirigente del Servizio Assistenza Tecnica ai Comuni, e il Sindaco di Banchette Maurizio Cieol.
«Si tratta di un passaggio importante – ha detto Cieol – perché il sistema di sollevamento ha da sempre costituito un punto di criticità. Anche nel corso delle ultime piogge abbondanti del mese di novembre sono emersi altri problemi da risolvere, come la riorganizzazione del sistema di gestione oggi condizionato da troppe sovrapposizioni.»
È stato il Presidente Saitta a ricordare come i ritardi nell’appalto delle stazioni siano stati causati dal cambiamento di alcune norme in materia: «Ma oggi siamo soddisfatti, anche per il modo in cui abbiamo interpretato come Provincia il ruolo di braccio operativo dell’Aipo. Abbiamo messo a disposizione le nostre competenze e siamo diventati stazione appaltante. In Italia c’è proprio la necessità che, oltre alle discussioni, ci siano degli enti operativi.» E sulla base di questa esperienza la Provincia di Torino e quella di Novara stanno pensando ad un ruolo nuovo, sempre in collaborazione con Aipo, per rendere operativo il disalveo dei fiumi.
Da un punto di vista tecnico l’Ing. Petruzzi ha ricordato come sia previsto l’adeguamento degli edifici delle stazioni di sollevamento agli impianti fissi e mobili, l’installazione di impianti di sollevamento fissi ed alcuni interventi di manutenzione straordinaria sugli argini, in modo particolare a Banchette.»
Sono otto le stazioni di sollevamento interessate all’interno delle quali è anche prevista l’installazione di pompe supplementari provviste di un apposito generatore da 120 kw, alimentato a gasolio. Le pompe fisse saranno in grado di smaltire 300 litri di acqua al secondo.
Ed è evidente che nella esecuzione dei lavori la Provincia abbia chiesto la priorità per la stazione di Banchette, il territorio che per primo, in caso di alluvione, va in crisi.
E per avere una idea il più possibile vicina alla realtà è stato dato incarico al Centro Universitario per la Difesa idrogeologica dell’ambiente montano, dell’Università di Trento, per lo studio di un modello matematico che permetterà un monitoraggio generale del sistema idraulico da Tavagnasco a Parella, fino alla confluenza tra la Dora ed il Chiusella.
Si tratta di un modello in continua evoluzione, nel senso che in caso di fenomeni alluvionali potrà essere riaggiornato per le simulazioni successive. A seguito degli eventi si controllerà quanto è accaduto per eventuali correzioni e previsioni successive. Al momento non è ancora possibile stabilire una data entro la quale il modello sarà ultimato.
Infine è stata data comunicazione circa i lavori previsti a Salerano dove verrà eseguita la ristrutturazione di un edificio, una vecchia officina acquistata dalla Provincia, che verrà adibita a punto di riferimento logistico ed operativo per la Protezione civile.

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