Cattedrale semivuota a Ferragosto senza i Fiori per l’Assunta”

IVREA – Raggiungere la Cattedrale di Ivrea, il giorno di Ferragosto, è semplice. Non c’è traffico per la strada, non ci sono divieti, ed anche salire in piazza Castello è possibile. Non c’è anima viva. Sono quasi le 10.45 quando don Silvio Faga incontra un uomo in bicicletta che gli domanda: “Questa mattina c’è lei?”. Si capisce in quel momento che anche il Vescovo non sarebbe stato presente, così come eravamo abituati a vedere nel giorno della Festa dell’Assunta, giorno quest’anno accompagnato da troppe polemiche. Anche il portone centrale della Cattedrale è ancora chiuso, mentre aperta è l’entrata laterale. Un uomo chiede l’elemosina, un gruppetto di quattro-cinque turisti, invece, si appresta a visitare il monumento sacro e una donna di mezza età mi ferma e mi domanda: “Ma la grande Madonna non c’è più? Vengo in città una volta all’anno e sono tornata per vederla. Peccato. Ricordo ancora quei fiori sui carretti e l’omaggio a festa terminata a chi voleva portarne a casa uno. Quest’anno lo avrei portato a mia mamma.”
C’è del dispiacere nelle parole di chi avrebbe voluto ancora una volta trascorrere una mattinata diversa. La donna è entrata in chiesa, ha detto una preghiera, ha acceso una candela e non so dire se si è fermata o meno per la celebrazione della Santa Messa; ma sul suo volto un velo di rincrescimento c’era per la mancanza dei “Fiori per l’Assunta”, l’infiorata che per due anni, nel 2011 e 2012, ha vivacizzato in senso religioso e popolare la vigilia e la giornata di Ferragosto. Manifestazione non fatta quest’anno per scelta del nuovo vescovo Mons. Cerrato, dopo avere ascoltato le opinioni di “alcuni laici e autorevoli sacerdoti” (vedi http://www.damasio.it/home/fiori-per-lassunta-una-festa-eliminata/25099). Poche le persone presenti, la chiesa di un piccolo paese ne avrebbe contate di più. Qualcuno è arrivato a funzione iniziata, per un’omelia lontana da ogni riferimento su quell’iniziativa religioso-popolare che aveva saputo attirare un gran numero di persone. Aveva detto bene Monsignor Miglio: “Non ricordo di avere mai visto una chiesa così affollata il giorno dell’Assunta” perché avvicinare la gente alla chiesa significa anche questo, portare a conoscerla in un giorno dove tutti abbiano la possibilità di stare insieme, quando la città è vuota e tanti si sentono soli.

15 agosto 2012: oltre alla Madonna, le carrozze che dalla piazza del Municipio hanno sfilato fin davanti al Duomo; la chiesetta di San Nicola aperta anche il sabato sera per permettere di essere ammirata; il lavoro dei volontari, quell’ultimo mazzo di fiori a completare la veste dell’Assunta deposto da Monsignor Miglio e poi le sue parole alla tanta gente presente.

Alle spalle di don Silvio Faga il grande quadro restaurato dell’Assunta, che è ritornato, ed ha aggiunto: “Ci fa compagnia. In questo giorno Maria di Nazaret ci invita a rallegrarci, gioire e amare il Signore. Maria Assunta in cielo che sta con il Signore nella completezza della sua persona, con corpo e anima. La festa di oggi è sì di Maria di Nazaret, ma è anche la festa di ciascuno di noi, del nostro futuro, del nostro traguardo. Oggi il nostro traguardo lo contempliamo nella figura di Maria, che è una di noi, è nostra sorella. Una festa che riguarda tutta la nostra persona anima e corpo e che ci aiuta a contemplare questo nostro corpo che non sempre ci fa gioire, ci aiuta, ma che ha un grande destino e futuro, che la festa di oggi ci vuole ricordare.” Parole belle che hanno saputo raggiungere il cuore di poche persone. E allora saranno contenti “alcuni laici ed autorevoli sacerdoti” che hanno fatto sì che la grande Madonna dal volto non idoneo a rappresentarla, non ci fosse più. Eppure quella statua alta dieci metri nel gesto di tendere le sue grandi mani al mondo, queste parole ha saputo farle proprie e trasmetterle a tutti coloro che erano giunti sul sagrato della chiesa ad osservarla. “Una festa che ci aiuti a contemplare questo nostro corpo che non sempre ci fa gioire” ha detto don Faga; e allora perché non accettare quell’espressione di sofferenza che ha permesso di vivere però una giornata in allegria, insieme, uniti nella gioia e assieme nella riflessione?
Karen Orfanelli

Permalink link a questo articolo: https://www.damasio.it/home/cattedrale-semivuota-a-ferragosto-senza-i-fiori-per-lassunta/26559