Cgil Cisl Uil bocciano la proposta di Legge Finanziaria regionale

TORINO – I sindacati bocciano la proposta di Legge Finanziaria regionale, illustrata dall’assessore Gilberto Fratin Pichetto, accusando la Giunta Cota di accanirsi contro i più deboli
“Siamo assolutamente contrari allo smantellamento del modello di stato sociale piemontese e all’accanimento della Giunta Cota verso le fasce deboli della nostra popolazione. La proposta di legge Finanziaria regionale che ci è stata illustrata colpisce pesantemente i cittadini bisognosi, con conseguenze davvero gravi. In questo modo si torna indietro di 20-30 anni, quando il welfare era ancora una questione di carità e non una conquista sociale”.
Questo il commento dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Laura Seidita, Giovanna Ventura e Lorenzo Cestari, al termine dell’incontro con Pichetto.
Nemmeno la grande manifestazione del 18 aprile scorso, cui parteciparono circa 30mila persone, ha fatto cambiare idea alla Giunta Cota che ha deciso di proseguire la politica dei tagli ai servizi per far quadrare il bilancio.
In due anni, dal 2011 a oggi, il Fondo per le Politiche sociali è passato da 134 milioni di euro a 86 milioni di euro.
“Una riduzione drastica – sottolineano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – che potrebbe diventare drammatica se dovesse essere approvato l’articolo, contenuto nella nuova proposta di legge finanziaria, che abolisce di fatto la certezza dello stanziamento al settore. Dal 2014 non esisterà più nessuna garanzia di risorse economiche regionali stabili per sostenere lo stato sociale. Questo aggraverà la situazione attuale che vede riduzioni di servizi per i cittadini, allungamento delle liste d’attesa, aumento di spesa per l’assistenza e la cura di anziani e disabili per le famiglie”.
A farne le spese saranno anche gli invalidi civili della regione che, per vedersi riconosciuto il diritto all’uso gratuito del trasporto pubblico, dovranno dimostrare di possedere almeno il 71% del grado di invalidità (contro l’attuale 67%) e di non superare una certa soglia di reddito, requisito che prima non era previsto.
Oltre a un ulteriore taglio alle borse di studio degli studenti universitari, la regione non rimborserà più alle Ipab, che gestiscono le strutture residenziali per anziani e minori, i costi per la sostituzione del personale in maternità.
“Si tratta di scelte gravi e sbagliate – hanno aggiunto i tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – che puntano alla distruzione del nostro modello di welfare e danno la misura dell’accanimento della Giunta Cota verso le fasce deboli della nostra popolazione. Un attacco che respingeremo in tutte le sedi e, se necessario, anche nelle piazze”.

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