“Il ricordo con la stella sul cuore”

RIVAROLO – Sabato 26 gennaio 2013 presso il Teatro dell’Oratorio di San Michele è stato rappresentato un racconto musico-teatrale per ricordare la Shoah.
L’evento è stato proposto all’A.n.p.i sezione di Favria – Oglianico – Rivarolo Can.se. da Sonia Magliano, direttore artistico dell’associazione Liceo Musicale. «Ne è scaturita – ha sottolineato Magliano al termine della serata – una profonda collaborazione per la ricerca storica e del materiale che ha portato alla creazione di un commovente momento di narrazione rivolto soprattutto ai bambini con lo scopo di “ricordare per non ricadere nell’errore e fissare una stella sul petto ma con sotto un cuore”.»
Il Teatro dell’Oratorio di San Michele si è idealmente trasformato per un giorno in cortile di un ghetto e poi di un campo di concentramento. Un faro bianco ne ha illuminato lo spazio con un foltissimo e attentissimo pubblico seduto su sedie legate fra loro a ricordare il filo spinato e la non libertà di movimento; alle pareti molti lavori delle classi 3°, 4°, 5° primaria di Argentera, 5°a, 5°b primaria statale di Rivarolo, 4° e 5° Istituto Immacolata, 5° Istituto SS Annunziata.
Il silenzio della serata, mai interrotto dagli applausi su suggerimento degli stessi organizzatori, ha avvolto ed accompagnato una quarantina di ragazzi distinti fra attori, musicisti danzatori e cantanti di un’età compresa fra i 7 ed i 30 anni. Il viaggio ideale della memoria è iniziato con l’esperienza di un bambino ebreo di un ghetto che vive la “selezione” nascondendosi in una soffitta; rimane solo ed osserva la vita che scorre apparentemente normale fuori dal ghetto stesso, con bambini che giocano per le strade ed altri che raccolgono fiori. Molti suoi compagni devono invece adattarsi alla vita del campo di concentramento fra sofferenze e privazioni e dunque un suono malinconico di un violoncello, suonato magistralmente dal vivo dal Maestro Massimo Barrera, (insegnante di violoncello e laboratorio d’insieme proprio per l’associazione Liceo Musicale di Rivarolo) ha accompagnato l’esibizione della classe di danza contemporanea di Daniele Trastu che ha saputo a tratti commuovere i presenti per l’intensità dell’esposizione narrativa. Fra il grottesco dei canti di cabaret di “Lili Marlene” e le risate di scherno dell’esercito nazi-fascista, il racconto termina con la liberazione dei campi di concentramento ed il ricongiungimento dello stesso bambino scampato alle numerose “selezioni” ed il suo papà di ritorno da un campo il tutto testimoniato dalla bandiera della pace che ha avvolto e coperto i caschi originali dell’esercito tedesco (prodotti ora, come costumi di scena, proprio da ebrei che si rifiutano di aggiungervi i simboli dell’orrore del tempo come la svastica).
La serata, che si era aperta con un ricordo del Premio Nobel Rita Levi Montalcini con una serie di proiezioni di immagini della sua vita e della sua carriera nonché di alcune significative sue citazioni rivolte alla riflessione sulla vita e sulla scienza, si è conclusa con la consegna da parte dei rappresentanti dell’A.n.p.i Gabriella Meaglia e Gianpiero Cassullo e del Comune Riccardo Cerrano degli attestati a tutte le scuole che hanno partecipato all’iniziativa e che esporranno gli stessi elaborati sabato 2 febbraio pomeriggio davanti al Comune di Rivarolo.

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