La “Storia del teatro in Piemonte” di Dario Pasero e Fabrizio Dassano

TORINO – In un’atmosfera “Vecchio Piemonte”, nella gremita sala conferenze del Centro Studi Piemontesi di Torino in via Ottavio Revel 15, si è tenuta la presentazione del volume di Dario Pasero e Fabrizio Dassano “Storia del teatro in Piemonte”, primo appuntamento della serie “I Colloqui del Lunedì”.
La serata si è aperta con l’intervento di Albina Malerba, direttrice del Centro, che oltre a fare gli onori di casa ha apprezzato il riferimento esplicito, contenuto nella prefazione, alla figura del compianto Gualtiero Rizzi, studioso di teatro, in particolare di quello piemontese, e attivo collaboratore del Centro. Ha poi sottolineato come l’attività editoriale canavesana di Cesare Verlucca, presente in sala con la figlia Helena e la coeditrice Paola Marchese, ha fatto conoscere il Piemonte nel mondo. Il Presidente Giuseppe Picchetto ha quindi illustrato per sommi capi la peculiarità dei diversi appuntamenti che caratterizzeranno il ricco programma che prevede, tra gli altri, la presenza di Alessandro Barbero, Giovanni Tesio, Andrea De Pasquale, Gustavo Mola di Nomaglio.
Dario Pasero, professore di Letteratura italiana presso il Liceo Botta di Ivrea ed esperto di lingua e letteratura piemontese, ha preso poi la parola chiarendo la genesi del volume, legata alle lezioni di letteratura piemontese, finanziate dalla Regione e organizzate dal Centro Studi, tenutesi negli anni passati in numerose località del Piemonte, tra cui Ivrea. La collaborazione tra i due autori, nata sui banchi del “Cena”, l’istituto eporediese dove si tenevano le lezioni, ha prodotto in loro la coscienza di quanto potesse essere utile realizzare una storia del teatro in Piemonte a partire dai primi testi scritti documentati fino ai giorni nostri. Pur in presenza di monografie, anche di valore, su alcuni aspetti del mondo del teatro, mancava infatti un’opera di insieme aggiornata che rendesse conto della produzione degli autori, del ruolo degli attori e della diffusione ed evoluzione dello spazio scenico.
Pasero ha inoltre precisato la volontà, peraltro realizzata, di mantenere il testo in un giusto equilibrio tra scientificità e leggibilità, senza scadere nella pedanteria erudita o nella banale superficialità divulgativa.
Dassano, laureatosi con una tesi in Storia del Teatro sotto l’insegnamento del compianto professor Gian Renzo Morteo allateneo torinese, ha illustrato in particolare la contaminazione del testo liturgico medievale, origine del teatro moderno, e l’evoluzione dello spettacolo, citando in particolare il teatro di corte e quello delle marionette e dei burattini con la sua funzione di critica sociale. Un accenno è stato fatto anche ad uno dei primi esempi di teatro “pubblico” in Europa, a proposito della “Reale Compagnia Sarda” che per 35 anni (dal 1820 al 1855) caratterizzò la produzione teatrale di pregio del Regno. In chiusura si è aperto un vivace dibattito, a conferma dell’interesse non soltanto per gli studiosi di teatro ma anche di altri ambiti.
Il volume è stato realizzato grazie alla collaborazione editoriale di due signore dell’editoria, la Hever Edizioni (di Helena Verlucca) di Ivrea e la Conti Editore (di Paola Marchese) di Morgex, e si trova in vendita nelle migliori librerie del Piemonte al prezzo di 20 euro.
Bruno Cossano

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