L’Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Canavese

IVREA – L’Indagine Congiunturale relativa al trimestre aprile-giugno 2013, effettuata da Confindustria Canavese su di un campione di imprenditori, è sostanzialmente in linea con il periodo precedente, con dati negativi, ma non così pessimistici come nel 2012. Sembra emergere una situazione molto diversificata tra azienda e azienda, che è indipendente dai settori produttivi, ma nella quale emerge come ancora siano quasi solo i mercati esteri a continuare ad alimentare gli ordini.
In particolare, per le Aziende del Canavese le indicazioni per la produzione e per gli ordini totali restano negative, in lieve peggioramento per la produzione, ma in miglioramento per gli ordini totali; rimangono positive le previsioni per gli ordini dall’estero. Ancora con il segno meno i dati sull’andamento occupazionale, ma con un miglioramento rispetto a tre mesi fa, che è ancora più marcato rispetto all’ultimo trimestre 2012; scende lievemente il numero delle aziende che prevede il  ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.
In dettaglio, le indicazioni sull’andamento della produzione e sugli ordini totali sono identiche e registrano il 21,2% di imprenditori ottimisti e il 28,9% di pessimisti, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -7,7. Sono migliori le previsioni per gli ordini dall’estero per i quali gli intervistati che indicano crescita sono il 28,6%, quelli che segnalano diminuzione sono il 14,3%, con un saldo ottimisti pessimisti positivo e pari a +14,3.
La previsione sull’andamento occupazionale permane negativa, con il 9,4% delle imprese ottimiste e il 13,2% pessimiste, con un saldo pari a -3,8. Inoltre, il 37,7% delle aziende intervistate indica la possibilità di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, con un leggero miglioramento rispetto al periodo precedente. La composizione del carnet ordini si modifica: sale al 36% il numero delle imprese per cui è sufficiente per meno di un mese; scende al 36% la previsione di quelle con ordinativi che vanno da uno a tre mesi e sale al 28% la previsione delle aziende con ordini per oltre tre mesi. Da una parte emerge la difficoltà di programmare e la presenza di ordini immediati, dall’altra qualche azienda in più ha visibilità sul medio periodo.
Scende al 60,4% la percentuale di intervistati che indica un ritardo negli incassi, mentre i tempi medi di pagamento dei clienti arrivano a 93 giorni. Salgono al 35,9% le aziende che stanno programmando investimenti per ampliamenti per i prossimi 12 mesi e rimangono sostanzialmente stabili al 22,6% coloro che li prevedono per sostituzione; cresce, però, fino al 41,5% la percentuale di imprese che non prevede investimenti.
Il grado attuale di utilizzazione degli impianti per le imprese intervistate è leggermente superiore al trimestre precedente ed è pari al 65,9%. Continuano a registrarsi previsioni nettamente migliori e in qualche caso addirittura in crescita per le imprese esportatrici rispetto a chi non ha mercato estero.

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