Miglioramento della rete ferroviaria: come spendere 27 milioni di euro?

IVREA – Un finanziamento, 27 milioni di euro, che rientra tra le misure individuate nel Decreto Fare del Governo, legate al miglioramento della rete ferroviaria (con specifico riferimento anche al collegamento funzionale tra la Regione Piemonte e la Regione Valle d’Aosta) che pone la necessità di operare scelte oculate che vadano nella direzione di una valorizzazione della stessa linea oggi inadeguata alle esigenze dell’utenza. I problemi si conoscono da anni: la mancata elettrificazione del tratto Ivrea-Aosta, il divieto per i locomotori a gasolio a transitare nel passante ferroviario torinese, il binario unico. Sul tema si è svolta, presso il Municipio di Ivrea, una conferenza stampa alla presenza del Senatore Stefano Esposito, vice Presidente della Commissione Lavori pubblici del Senato, del Sindaco di Ivrea Carlo della Pepa, dell’Assessore Enrico Capirone e dell’Assessore provinciale alla Viabilità Alberto Avetta. Ma al di là del finanziamento «c’è del mistero», ha sottolineato il primo cittadino eporediese, circa l’acquisto dei cosiddetti treni bimodali, che secondo l’amministrazione comunale non rappresentano la soluzione adeguata alla risoluzione dei problemi esistenti. Servirebbe invece prevedere il raddoppio della tratta Ivrea-Chivasso, in vista anche della prospettata nascita della Città Metropolitana. E per il Senatore Esposito si tratta di nessuna risorsa aggiuntiva. «Si tratta di 27 milioni di euro – ha sottolineato il Senatore nel commentare un decreto che penalizza pesantemente il territorio della provincia di Torino – che altro non sono che soldi stanziati in un altro provvedimento, ristornati sul Decreto Fare per l’acquisto di treni bimodali», di cui pare nessuno sia almeno in apparenza a conoscenza. Nulla ne sanno i colleghi valdostani al Senato ed anche la Regione Piemonte sembra non dare risposte concrete al riguardo, ma in qualche modo appoggia l’idea. «Ho avuto uno scambio di opinioni con l’assistente dell’Assessore regionale Bonino – ha commentato il Senatore – che ha parlato della necessità di modificare scelte prese in passato come la “Lunetta di Chivasso”, di fare un altro tipo di investimento, difendendo la scelta dei treni bimodali.» Ma per il Senatore Esposito si tratta anche della necessità di capire se l’acquisto di questi treni non metta fine in maniera definitiva a qualunque altro tipo di intervento, alla luce di una realtà, come il Canavese, che continua a pagare prezzi significativi di sostanziale inadeguatezza infrastrutturale del sistema ferroviario; della necessità di riaggiornare un patto tra gli enti locali interessati per non rischiare di inseguire più progetti con una suddivisione di intenti ed opinioni. Insomma occorre capire quali sono le scelte strategiche per il territorio, mettendo qualche punto fermo. Ancora la necessità di comprendere  se l’acquisto di questi treni sia in grado di garantire il mantenimento dell’attuale volume di traffico, oppure se si tratta di riaggiornare un patto tra Regione, Provincia, enti locali interessati e Governo. «Il ruolo che possiamo svolgere – ha continuato Esposito – è di stimolo, di proposta e di carattere legislativo. Si tratta di capire se vogliamo ripartire sul terreno di un nuovo patto, una prospettiva sulla parte infrastrutturale del Canavese che ha Ivrea, ma non solo, al centro, con lo scopo che le risorse che arrivano sulla nostra Provincia servano a far ripartire il sistema economico in difficoltà. Cerchiamo di avere 150–200 milioni di euro, di cui 100 per la Provincia di Torino e si tratta di capire dove indirizzarli.»
Nelle parole del Sindaco Della Pepa la difficoltà di interloquire con la Regione Piemonte. E per il Consigliere Comunale di Ivrea Maurizio Perinetti diventa importante da un lato il coinvolgimento delle Ferrovie dello Stato come interlocutore in tutte le sedi di discussione, dall’altro avere chiari gli obiettivi da porre in termini generale a breve, medio e lungo termine, senza fare ulteriori errori. Lo sguardo al Ponte sul Chiusella. «Lo stanziamento era di 30 milioni di euro – ha sottolineato Perinetti – di cui 3 sono stati usati per un intervento sbagliato in partenza che doveva già prevedere il raddoppio.» Resta da approfondire il tema della “Lunetta di Chivasso” attualmente ancora valido ma che per gli utenti nasce già vecchio, ed il problema ha aggiunto Della Pepa e quello di far parlare Ferrovie dello Stato con il territorio. «Dipendesse da me – ha concluso l’onorevole Esposito – metterei al centro il Comune di Ivrea quale promotore di un incontro con la Regione Valle d’Aosta, il comune di Chivasso e quelli interessati alla tratta, con la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e a livello parlamentare con i presidenti della Commissione Trasporti del Senato e della Camera, per rimettere al centro della discussione un dossier infrastrutture ferroviarie del Canavese. Se da ciò dovesse nascere la conferma di quanto è stato fino ad ora, o un aggiornamento utile si potrebbe, utilizzando questo strano parlamento e questa strana maggioranza, provare a giocare una partita di qualche utilità. Ma in assenza di un aggiornamento o di una riconferma di quanto stabilito anni fa diventa difficile giocare la partita. E una partita la si gioca solo avendo un’idea ben chiara con territori che riescono ad essere coesi.»
Karen Orfanelli

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