Provincia di Torino: approvato il bilancio consuntivo; critico il commento di Nadia Loiaconi

Antonio Marco d'Acrì

TORINO – È stato approvato in Provincia il bilancio consuntivo: «Per la prima volta – ha affermato l’Assessore Provinciale al Bilancio, Antonio Marco D’Acri – lo Stato ha prelevato risorse dal bilancio provinciale, e in notevolissima misura. Siamo passati dalla stagione dei trasferimenti a quella dei prelievi forzosi dei tributi locali e delle tasse dei cittadini, che dovrebbero servire per fornire i servizi. Nonostante il quadro piuttosto fosco, siamo tuttavia riusciti a garantire il rispetto del patto di stabilità, un livello importante di investimenti e anche la supplenza della nostra cassa ai ritardi e alle assenze della Regione».
Malgrado i vincoli del patto di stabilità e un taglio complessivo di 26 milioni di euro operato dal Governo centrale per ragioni collegate alla spending review, gli investimenti sono stati pari a 21 milioni, di cui 9 decisi a dicembre per le emergenze legate all’edilizia scolastica, e il bilancio ha pareggiato su 460mila euro, con un avanzo di amministrazione pari a 45 milioni di euro.
«Un avanzo di amministrazione – ha affermato scettica Nadia Loiaconi, capogruppo

Nadia Loiaconi

del Pdl – addirittura superiore a quello, già elevato, del precedente esercizio che fu di 37 milioni e mezzo di euro. Se la Provincia fosse una società per azioni, ci complimenteremmo con l’Amministratore delegato. Un avanzo di questa proporzione,che sarà in larga parte vincolato, ci dimostra invece un chiaro indice di inefficienza, in un momento in cui la Provincia di Torino vince la maglia nera d’Italia per numero di disoccupati e chiusura di piccole e medie imprese. E testimonia – ha continuato – come il presidente Saitta e la Giunta provinciale non abbia saputo neppur minimamente investire come avrebbe potuto o dovuto, fornendo un contributo essenziale e un giusto sostegno a un sistema economico oggi in crisi».
Loiaconi ha proseguito sottolineando il poco convincimento, circa il capitolo dedicato agli investimenti, i quali hanno subito un calo pari al 53%: «E sono interamente finanziati da prelievi forzosi dalle tasche dei cittadini – ha aggiunto – i milioni per opere d’investimento sono stati finanziati da un aumento dei tributi del 15% mentre le spese correnti legate al funzionamento dell’apparato si incrementano di oltre 11 milioni di euro. E ciò contravvenendo a una necessaria e auspicabile azione di contenimento dei costi per il mantenimento dell’apparato burocratico. L’Amministrazione provinciale – ha concluso – non ha fatto nulla per cercare di mettere sotto controllo gli strumenti di finanza derivata. Non si vedono né ristrutturazioni e neppure estinzioni anticipate di contratti. L’Amministrazione infine non è neppure riuscita a dare corso ad alcuna delle previste importanti dismissioni del Patrimonio dell’ente. Un Governo della Provincia che, proclami a parte, è chiara espressione di un totale immobilismo.»

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