Si è spento Francesco Casorati; l’Associazione Villa Vallero ricorda l’artista

RIVAROLO – L’altro ieri a Torino, è mancato Francesco Casorati. L’artista, nato a Torino nel 1934 da Felice e Daphne Maugham, incominciò a dipingere e a disegnare con continuità, quando aveva appena quindici anni. Nel 1952, terminati gli studi liceali, decise di fare il pittore e nel 1954 allestì la sua prima personale, presentata da Lucio Cabutti, alla galleria del Sole di Milano ed una collettiva, dove figurano le “giovani promesse della pittura torinese”, presso la galleria San Matteo a Genova.
Nel 1956, mentre risiedeva a Parigi, espose dapprima a Milano, alla galleria Spotorno (presentato da Enrico Paulucci), poi alla Biennale di Venezia dove venne ammesso per accettazione.
Da questo momento partecipò regolarmente alle principali rassegne nazionali ed internazionali; i suoi lavori vennero menzionati dalla critica europea (da Mosca a Praga, da Vienna a Bruxelles), e da quella italiana.
Negli anni Settanta l’attività espositiva, che lo vide impegnato alle Quadriennali di Roma, alle Biennali di Venezia, e in mostre organizzate nelle sale di importanti gallerie italiane venne affiancata dall’insegnamento svolto presso l’Accademia Albertina di Torino.

Nel 2011, le sue opere vennero esposte presso villa Vallero, insieme a quelle della madre, Daphne Maugham. L’associazione Culturale Villa Vallero ha voluto ricordarlo: « Avevamo lavorato insieme all’artista ad una mostra nella quale per la prima volta veniva sviluppato in modo approfondito il suo lavoro e quello della madre, la pittrice inglese Daphne Maugham. La mostra che ne era scaturita, nella bella sede di Villa Vallero – affermano la Presidente Karin Reisovà e i soci del sodalizio – era stata inaugurata ad aprile ed era durata due mesi. L’artista aveva seguito insieme alla moglie le fasi di preparazione del catalogo e l’allestimento. Ricordiamo la sua presenza nel parco della Villa Vallero, in occasione dell’inaugurazione e la soddisfazione per il lavoro che avevamo fatto. Gli studenti delle scuole del Canavese avevano avuto l’opportunità di incontrare l’artista, di conoscere la sua storia e di avvicinarsi al suo modo di far arte. L’artista era spesso presente alle nostre mostre, a valorizzare l’ impegno verso un percorso di attenzione all’arte piemontese che ci eravamo posti tra le finalità associative. Commossi lo ricordiamo, grati di aver condiviso con la nostra Rivarolo “Un incontro di vita ed arte III”.»

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