Un Comitato a difesa della Terra

IVREA – «Riorientare un settore verso il recupero dell’esistente non significa bloccare l’economia,
ma ragionare su quale economia si vuole investire, dopo anni in cui si è andati a briglie sciolte.»
Così Nevio Perna parla del Comitato locale Ivrea&Biella per la Difesa del Territorio e del Paesaggio e della campagna nazionale di censimento sugli edifici non utilizzati in Italia, lanciata dal Forum italiano dei movimenti per la terra ed il Paesaggio a cui il Comitato ha aderito. Obiettivo: rivolgere maggiore attenzione a quel bene prezioso che è la terra, salvaguardandola da una continua ed ndiscriminata cementificazione, dove anche il significato della parola ‘paesaggio’ deve riappropriarsi dell’importante ruolo che gli compete, non prettamente estetico, ma di bene sociale come inteso dalla Commissione Europea del Paesaggio.
E i numeri parlano chiaro: nei 54 comuni che vanno a comporre l’Anfiteatro Morenico sono circa 5 milioni i metri quadrati di cosiddette aree di espansione e a fronte di una situazione numerica in termini di presenze di abitanti pressochè costante negli anni, il consumo di suolo, per lo più fertile, continua a crescere. Solo tra il 1990 ed il 2006 il rapporto di crescita tra popolazione e suolo consumato è maggiore rispetto a quello della Provincia. Insomma sono state sottratte quantità di terreno agricolo, fertile, che oggi più che mai rappresenta una garanzia per il futuro del nostro paese.
«I Comitati locali italiani si stanno muovendo, secondo una regia di coordinamento nazionale, attraverso censimenti di luoghi, abitazioni, utilizzo degli edifici industriali, e quant’altro capace di offrire un quadro completo dell’esistente ed in particolar modo di cosa può essere recuperato o meno. Obiettivo del censimento, che procederà da oggi fino a fine agosto, è quello di riuscire ad avere una mappatura il più corretta possibile degli edifici non utilizzati. Contemporaneamente si sta lavorando alla presentazione di una legge di iniziativa popolare che inviti i comuni a utilizzare quanto c’è, prima di autorizzare l’uso
di suolo libero.»
Perché Ivrea e Biella? «È semplice, è in corso un esperimento sul paesaggio da parte degli Ecomusei che ha dimostrato come la Serra stia diventando territorio di sperimentazione, che presenta situazioni di affinità, non solo da un punto di vista geografico, ma territori ancora
ben conservati in relazione alla ricchezza che è stata creata nel tempo con la grande industria della Olivetti da una parte e del tessile dall’altra.»

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