Varetto inizia il percoso di costruzione dell’Unione Montana del Gran Paradiso

LOCANA – Prosegue la costruzione dell’Unione montana del Gran Paradiso, composta dai Comuni di Locana, Ribordone, Alpette e Sparone. Il presidente Silvio Varetto, Sindaco di Alpette, eletto il 28 agosto, ha già definito i primi obiettivi dell’ente, in accordo con i Sindaci degli altri tre Comuni che la compongono, secondo le indicazioni date finora dall’Assessorato Regionale alla Montagna. L’Unione montana si sostituirà alla Comunità montana garantendo servizi ai cittadini e alle imprese della Valle. «Partiamo con quattro Comuni – spiega Varetto – ma siamo pronti ad aprirci agli enti che desidereranno entrare a far parte del nuovo soggetto istituzionale. Saremo snelli ed efficienti, preoccupandoci certamente di gestire tra i Comuni i servizi e lo sviluppo socio-economico del territorio, attirando imprese e investimenti, ma anche favorendo i reinsediamenti e il turismo.» L’Unione potrà raccogliere l’eredità della Comunità montana Valli Orco e Soana, maturata in quarant’anni di impegno sul territorio e pluripremiata nell’ambito della pubblica amministrazione per il funzionamento e gli obiettivi raggiunti.
Varetto ha già incontrato alcune associazioni presenti sul territorio e nelle prossime settimane definirà le priorità del lavoro dell’Unione raccogliendo suggerimenti e istanze da amministrazioni comunali, cittadini, imprese, associazioni del territorio. «L’Unione montana dei Comuni – aggiunge Varetto – è un soggetto vitale per questo territorio. Ci aiuta a superare campanilismi e ad andare all’esterno con un’immagine del territorio coordinata, puntando sulle grandi potenzialità del Parco Gran Paradiso e su altri fattori chiave, come paesaggio, vivibilità, patrimonio architettonico, cultura, benessere sparsi su tutto il territorio.» Varetto insiste sul fronte delle risorse economiche, guardando all’Europa. «La Regione di certo garantirà i fondi per il funzionamento delle Unioni montane – evidenzia il Presidente e Sindaco di Alpette – Succede in tutte le regioni italiane che, ai sensi delle ultime leggi statali, hanno trasformato le Comunità montane in Unioni. Non potrebbe essere altrimenti e se così non fosse si metterebbero a rischio posti di lavoro e servizi. I fondi che la Regione potrà garantire serviranno a cofinanziare progetti europei e transnazionali che saremo in grado di intercettare. La nuova programmazione 2014-2020 sarà determinante. Dovremo essere capaci di drenare risorse sul territorio. E in questo, la compattezza, la coesione, il dialogo, la partecipazione dei cittadini, le idee di sviluppo sul lungo periodo, saranno indispensabili.»

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