Ileana Famiglietti Galeano è la Mugnaia 2013 dello Storico Carnevale di Ivrea

“È stato amore a prima vista!”

SAN GIORGIO – Emozione, simpatia, disponibilità. Parole semplici a riassumere lo stato d’animo di chi si appresta ad impersonare l’eroina dello storico Carnevale d’Ivrea, ma con in comune una marcia in più. A precederle la parola grandissima. Perché per la Vezzosa Mugnaia 2013 si tratta davvero di una esperienza unica, nuova, irripetibile, giunta inaspettata quasi per incanto un mese fa. Ed è la grande disponibilità dimostrata da chi la sta accompagnando in questo meraviglioso percorso, a rassicurarla. È Ileana Famiglietti Galeano, 34 anni, origini lombarde di mamma Nadia (mantovana) e papà Gino (milanese), ma sposata con un eporediese doc, Giuseppe “Jey” Galeano. La sua avventura è incominciata sabato scorso al Castello di San Giorgio Canavese, tra foto ed interviste, a sette giorni esatti dall’uscita dal balcone del Palazzo Municipale come “Violetta”, quando ad accoglierla non saranno una manciata di fotografi, ma una piazza intera. E Ileana questo lo sa. A raccontarglielo sono state le parole ancore piene di emozioni di sua suocera, Renata Piloni Galeano, Mugnaia nel 1988, e di suo suocero, Ezio Galeano, Generale nel 2003.
Dunque, un passato importante all’interno del Carnevale, di cui negli anni ha assaporato tutti i risvolti attraverso i sentimenti ancor vivi di chi lo ha vissuto in prima persona. Un’esperienza difficile da dimenticare, perché ciascuna Mugnaia è una figura a sé. Ma per tutte la stessa emozione di quei minuti che precedono la sua acclamazione, tra la paura e l’immensa gioia. E non c’è neppure il tempo per permettere alle tante difficoltà, spesso accompagnate da polemiche, di riaffiorare alla mente, perchè suo è il palcoscenico, sua è la piazza, sua è la responsabilità di essere come la gente la vuole: semplice, perché Violetta, figlia di un Mugnaio, rappresenta il popolo; forte, perché ha saputo ribellarsi ai voleri del tiranno; sorridente, perchè rappresenta la libertà.    
E allora, se caratteristica della Mugnaia di quest’anno sono le origini della sua famiglia, come Ileana ha vissuto in questi anni lo storico Carnevale, e come è giunta la proposta? «Sono stata oltremodo fortunata – ha sottolineato – perché fin dalla prima esperienza ho potuto vivere il Carnevale dal suo interno, seguendo mio marito ed i miei suoceri, le tappe principali, della manifestazione, e con loro ho imparato a conoscere i personaggi, a capire cosa accadeva. È stato “amore a prima vista”.»
Laureata nel 2006 in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, oggi Ileana  lavora come avvocato presso lo studio “Dattilo” cittadino. Quando il tempo glielo permette, ama andare al cinema, una passione che culla da quando era adolescente, e ama leggere. Giuseppe Galeano è commercialista, fiscalista, socio nello studio CBA di Milano. Tra gli hobby, la vela e il Carnevale: arancere nei Picche, e poi “Citoyen” con Ileana.
Il primo Carnevale di Ileana ad Ivrea risale al gennaio-febbraio 2006. Ileana e Jey Si sono infatti conosciuti nel 2005. Con suo cognato era compagna di Università, ed è stata una festa di laurea a farli incontrare. «Sentivo sempre parlare di questo fratello che non avevo mai visto, e in occasione della sua laurea l’ho incontrato, e non ci siamo più lasciati. Poi il 20 febbraio del 2010 è nato Edoardo.» Ed anche il Castello di San Giorgio, rappresenta un tassello importante di quel “puzzle” che la lega al territorio.
«Ci siamo sposati nella chiesa di San Lorenzo a Loranzè Alto – ha aggiunto Ileana – e abbiamo organizzato il ricevimento proprio qui al Castello. È un cerchio che si chiude, ed è oltremodo emozionante tornare qui, questa mattina, vestita di bianco. Sono molto legata a Ivrea, al Canavese; la considero la mia oasi di pace, quando scappo dalla grande città, per venire a trovare i miei suoceri. Sono stati loro a trasmettermi la passione del Carnevale. Delle emozioni raccontate da mia suocera c’è in primo luogo il calore riscontrato dalla gente. Sentimenti che ancor oggi ricorda con estrema gioia, ed è sempre un piacere sentire i suoi racconti. E poi gli album fotografici, i ritagli di giornale, di quella che per lei è stata un’esperienza bellissima, nella contentezza che anch’io la possa vivere, e che con me la possa rivivere anche lei. Allo stesso modo, mio suocero è stato uno splendido generale, pienamente calato nella parte.» Totalmente inaspettata la proposta della Fondazione nel chiederle di essere la Vezzosa Mugnaia 2013. «Una sorpresa grandissima – ha continuato – Il primo approccio gli organizzatori lo hanno avuto con i miei suoceri. Era il 2 di gennaio, quando sono stati contattati, e mi hanno dato la notizia. Ho incominciato a pensarci, e dopo averne parlato in famiglia, ho dato la mia disponibilità. Tutto è successo molto velocemente, ma è un’avventura, e come tale credo vada vissuta con tutto quello che mi sta portando.»
Karen Orfanelli
Mario Damasio

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